mercoledì 30 aprile 2014

A fine maggio la Settimana della Cultura



Lo scorso anno la consueta manifestazione nazionale della Settimana della Cultura fu abolita dal Mibac per mancanza di fondi. A Montegranaro, su proposta della nostra associazione, Arkeo, e coordinati dalla Biblioteca Comunale decidemmo di sopperire organizzandoci con mezzi propri. Ne venne fuori un bell’esperimento, il primo di questo genere, in cui diverse associazioni culturali si unirono per dar vita a un cartellone di eventi di alto livello che, snodandosi nell’arco di una settimana, ottennero un ottimo successo.
Forti di questo risultato e convinti più che mai della necessità di agire in sinergia tra associazioni e territorio per creare una rete culturale territoriale che possa offrire al pubblico un pacchetto di iniziative e proposte di livello, quest’anno abbiamo proposto all’assessore alla cultura delle Provincia di Fermo, Giuseppe Buondonno, di ripetere l’esperimento montegranarese su scala provinciale. La proposta, semplice e a costo zero per le casse della Provincia, è stata accolta con entusiasmo dall’Assessore che sta, in questi giorni, coordinando l’organizzazione dell’evento. Il periodo previsto per la Settimana della Cultura provinciale è dal 24 maggio al 2 giugno. Sono state contattate le varie associazioni presenti in provincia e ci sarà un incontro definitivo a breve per la stesura del cartellone degli eventi, ognuno dei quali organizzato da una o più associazioni.
Intanto a Montegranaro il coordinamento dell’organizzazione è stato affidato alla Pro Loco che ha già convocato una prima riunione delle associazioni che hanno aderito al progetto, dalla quale è già scaturito un programma di massima molto interessante. Hanno dato adesione definitiva alla Settimana della Cultura montegranarese, oltre naturalmente ad Arkeo che ne è ideatrice e alla Pro Loco che la coordina, il GTM, gli Amici della Musica, l’Archeoclub, la Libera Comunità Il Labirinto e Granarium. Ovviamente altre associazioni che vogliano unirsi al progetto sono le benvenute. Il prossimo incontro si terrà giovedì 8 maggio alle ore 19.00 presso la sede della Pro Loco.
Arkeo ha già organizzato l’apertura della Cripta di Sant’Ugo per entrambe le domeniche comprese nel periodo, una serie di incontri promozionali presso le sedi museali della provincia, una “passeggiata” notturna a caccia di stelle e costellazioni nelle nostre splendide campagne e un concerto dell’Ensemble di liuti del conservatorio di Pesaro che proporrà, con cembalo e soprano, una serie di brani del seicento marchigiano la gran parte provenienti dal fondo manoscritti della biblioteca del conservatorio, musiche rarissime. Il concerto si terrà lunedì 2 giugno alle 16,30 presso la Chiesa di San Serafino a Montegranaro.
Il resto del programma sarà comunicato tempestivamente appena pronto. Il progetto comunque è interessantissimo e ripropone la collaborazione tra realtà culturali anche diverse al fine di promuovere e far crescere il territorio. In questo Arkeo si pregia di essere il primissima fila da sempre.

Luca Craia

martedì 29 aprile 2014

La bandiera del 25 aprile rubata e le solite polemiche strumentali.



Era esplosa il 25 aprile stesso la polemica per la mancata affissione, come disposto dalla legge, della Bandiera Tricolore sulla facciata del nostro municipio. A qualcuno più informato, però, era subito sembrato strano che la Bandiera italiana non sventolasse al proprio posto, anche perché il Commissario Ianieri aveva dato disposizione di lasciarla sull’asta davanti all’ingresso del Palazzo Comunale non solo per il 25 ma in maniera continuativa. Oggi arriva comunicazione, tramite il sito ufficiale del Comune, che il vessillo era in realtà stato rimosso da ignoti, rubato per chissà quale scopo e che il “Commissario Straordinario ha sporto formale denuncia penale” per questo.
Sterile quindi la polemica e, se vogliamo, anche strumentale. Infatti, alcuni personaggi ben noti già da tempo non perdono occasione per disapprovare l’operato di Ianieri con l’intento di sottolineare come certi fatti, con la presenza di un Sindaco, non accadrebbero. A parte l’assurdità di questo assioma vale la pena ricordare che l’ultimo Sindaco non ha mai celebrato in alcun modo il 25 aprile preferendo recarsi più volte in parata a manifestazioni di estrema destra piuttosto che dare il giusto rilievo alla Resistenza.

Luca Craia

Niente Primo Maggio delle Associazioni.



È laconico Iacopo Gentili, presidente delle Proloco di Montegranaro, nel comunicare alle associazioni aderenti l’annullamento dell’iniziativa “Lago in Festa”, la seconda edizione della Festa delle Associazioni cittadine che l’anno scorso aveva riscosso un grande successo. La cancellazione è imputabile a problemi meteorologici. Il perimetro del laghetto del Torrione risulta attualmente allagato a causa delle forti piogge di queste ultime ore e le previsioni parlano di ulteriori copiose precipitazioni. È logico che organizzare una festa senza la possibilità di trasferire tutto al coperto diventa rischioso e, in qualche modo, impensabile. Da qui l’annullamento dell’evento annunciato con rammarico da Iacopo Gentili.
Quest’anno la festa è comunque nata sotto cattivi auspici, con polemiche rivolte alla Pro Loco, defezioni di importanti associazioni pur presenti l’anno scorso e strumentalizzazioni varie anche sulla messa in sicurezza dell’area voluta dal Commissario. È un peccato perdere l’occasione per passare una giornata insieme, consolidando, allacciando o ricucendo rapporti tra sodalizi che troppo spesso mostrano sfilacciature quando non rotture quasi irrimediabili. Speriamo si possa riproporre l’evento in altra data e che questa vicenda non vada a dare forza a quelle (poche) persone che mostrano la volontà di rendere difficile il già arduo compito della nostra Pro Loco.

Luca Craia

lunedì 28 aprile 2014

Cattivissimi Stranamore!



Cattivi cattivi, quelli di Ediana Mancini. Non si fa così. Non si può mica presentare la lista proprio il giorno in cui la Sutor gioca al Palasavelli! Eccheccavolo! Parola di esperto. Il solito giornalista online che ad ogni occasione fa campagna elettorale per il suo amico ex sindaco non si fa sfuggire nemmeno questa e critica aspramente “chi ha preferito presentare la propria lista piuttosto che comprare, almeno, cento biglietti per vedere la partita e aumentare l’incasso destinato ai giocatori”. Certo, non è stato affatto carino da parte della lista Montegranaro Riparti presentare la lista proprio di domenica, proprio a ridosso dell’ufficializzazione dei candidati, proprio nel weekend lungo del 25 Aprile e, soprattutto, proprio la domenica in cui la Sutor gioca in casa e ha bisogno di incassi. Di gente, in verità, allo stadio di Montegranaro ce n’era parecchia. Difficile dire se tutti fossero tifosi di basket ma, anche la metà fosse stata appassionata di pallacanestro, il danno stimato dal nostro amico giornalista sarebbe ben superiore ai cento biglietti persi.
Si arrabbia molto, il giornalista, contro Stranamore, ma anche contro gli esponenti della provincia di Fermo che, invece di stare a preparare armi e bagagli in conseguenza del decreto Delrio, avrebbero dovuto andare alla partita a sostenere la Sutor. Così come è cattivissimo il Commissario Ianieri che avrebbe in mente di eliminare il contributo che il Comune, per mano della giunta Gismondi, in questi anni ha dato per sostenere la Sutor. Tutti cattivi, tutti contro la Sutor, tutti eccetto quel galantuomo del suo amico ex sindaco al quale, ancora una volta, il giornalista favorisce un pochettino la campagna elettorale. Come a dire: se non votate per lui siete contro la Sutor.

Luca Craia

domenica 27 aprile 2014

Non sparate sulla Proloco



La polemica sulla messa in sicurezza del laghetto mi manda in bestia. Non perché chi la muove non abbia, sostanzialmente, ragione. C’erano altri modi, senz’altro, per evitare che qualcuno si possa far male, modi esteticamente più accettabili. Quello che mi fa arrabbiare è che, a muovere la polemica, sia sempre la stessa gente che non perde mai una singola occasione per creare difficoltà alla Proloco.
Ci sarà la festa delle Associazioni, al laghetto del Torrione, il Primo Maggio, tra pochissimi giorni. Festa organizzata dalla Proloco. La messa in sicurezza serve a propiziare l’evento che, altrimenti, non avrebbe potuto avere luogo. Muovere un vespaio in questo senso è un ulteriore tassello di quello che sembra un disegno per screditare l’operato e l’esistenza della Proloco.
Ho sentito le stesse persone dichiarare pubblicamente di non riconoscere il Direttivo dell’Associazione principale della città perché eletto “in maniera non ortodossa”. La stessa gente si è più volte sostituita, complice un assessore alla cultura a dir poco compiacente, alla Proloco stessa per la gestione di eventi ai quali doveva giocoforza presiedere quest’ultima. Guarda caso assessore ed ex presidente della stessa associazione sono in lista insieme. E ancora si gioca a screditare l’associazione delle associazioni. Qual è il fine? Mi pare di capirlo.
Ora però basta. Se si vuole davvero il bene della città si taccia, si faccia un passo indietro. Un’associazione è un’associazione, tra le altre. Faccia il suo, al meglio che può, ma non ci si permetta di monopolizzare il panorama culturale e associativo cittadino, con l’aiuto di politici e dirigenti comunali. La Proloco è un bene di tutti, è indispensabile per la città, e desideri di egemonia sono dannosissimi per il futuro dell’associazionismo e della vita culturale di Montegranaro. Fatevela finita.

Luca Craia

Presentate le liste. Le proposte sembrano più chiare. Ma non tanto.



Che Basso non vinca le elezioni mi pare piuttosto chiaro, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche dello stesso. Però va detto che è riuscito a mettere insieme una lista di tutto rispetto, con nomi importanti e stimati che sicuramente riusciranno a compensare i voti che si perderanno per la scarsa presentabilità di altri personaggi noti agli elettori per la loro azione politica a dir poco discutibile. È comunque stupefacente come il plurisindaco astrale riesca ancora a meritare tanta credibilità da riuscire a convincere persone più che rispettabili e spendere il proprio nome per lui.
Oggi credere a Basso equivale a credere a Gismondi. Non sono due facce della stessa medaglia, sono la stessa faccia, cangiante a seconda di come inclini la superficie, in una sorta di caleidoscopio politico che cambia colori e forme ma la sostanza rimane immutata da anni. Eppure entrambi gli schieramenti riescono a raccogliere candidature importanti e ad acquisire, in questo modo, quella credibilità persa nell’agire. È evidente che si punta tutto su questo (e sulla politica classica dell’interesse particolare, del voto di ringraziamento) e certamente non su una proposta politica attendibile, visti i risultati ottenuti negli ultimi quindici anni di governo del paese.
In fatto di proposta politica, invece, conosciamo abbastanza bene quelle del Movimento 5 Stelle e di Guardiamo Avanti. Sono proposte interessanti, in molto ricalcano suggerimenti venuti dalla società civile e, senza falsa modestia, anche da queste pagine. Il risultato elettorale è tutto da vedere, entrambi i rappresentanti delle liste si dicono fiduciosi ma appare piuttosto evidente come la partita sarà giocata su due fronti: Gastone contro Ediana.
Ed è proprio quest’ultima proposta, quella che a me (e ormai non solo a me) piace chiamare “Lista Stranamore”, che ancora lascia perplessi. Il programma è ambizioso ma cangiante, nel senso che dalle prime illustrazioni alle ultime l’interesse si è spostato da priorità a priorità. Sono state accolte proposte esterne, molte anche della mia associazione, ma le si è fatte proprie senza neanche un grazie tante. E soprattutto si è creata una squadra che da l’impressione di basarsi più su equilibri politici interni all’alleanza (equilibri che, fin da subito, sono parsi a forte rischio stabilità) piuttosto che su criteri oggettivi e su qualità umane da spendere, senza nulla togliere alla serietà dei candidati. E questo preoccupa, perché se già da ora si deve porre attenzione a non urtare questa o quella sensibilità, cinque anni di governo insieme sembrano davvero lunghi. Si tranquillizzi l’elettore, in qualche maniera.

Luca Craia

giovedì 24 aprile 2014

Ianieri ha sbagliato a chiudere la Montegranaro Servizi? Ad alcuni pare di sì.



In questa campagna elettorale stiamo vedendo cose che voi umani eccetera eccetera: colpi bassi, attacchi personali, insulti, velate minacce denotano, oltre che un clima teso e avvelenato, anche e soprattutto pochezza di idee e di progetti, una pochezza che porta lo scontro su un piano quasi fisico e che non promette nulla di buono per il futuro.
La stampa, in questa situazione, sta facendo un ottimo lavoro per cercare di rimanere neutrale e non favorire questo o quel candidato. Non tutta però: mi riferisco all’articolo apparso sul notiziario online “La Provincia di Fermo” riguardante un ricorso presentato dall’amministratore della Montegranaro Servizi contro la decisione del Commissario Ianieri di chiudere la società (di cui il Comune è proprietario al 100%) perche è la stessa risulta, oserei dire oggettivamente, antieconomica. Non scendo nel merito della decisione del dottor Ianieri anche se la stessa è stata bene accolta dalla maggioranza delle forze politiche cittadine mentre quelle che hanno governato fino a ieri si sono limitate a non commentare la disposizione del Vice Prefetto e Commissario per Montegranaro.
L’articolo in questione, invece, già dal titolo sembra godere del fatto che anche il Commissario subisca ricorsi (così come le amministrazioni Gismondi e Basso ne hanno subiti di innumerevoli, e così come sono innumerevoli ormai le sentenze contrarie in cui il Comune è stato costretto a soccombere). L’articolo, non firmato, sembra compiacersi del ricorso e, in qualche maniera, vuole sottolineare che anche il Commissario sbaglia e che forse aveva ragione l’ex sindaco a voler mantenere in piedi una società la cui utilità rimane, comunque, tutta da dimostrare mentre la cui onerosità pare evidente. La testata giornalistica online non è nuova a dimostrarsi molto amichevole con l’ex sindaco montegranarese, e in questa campagna elettorale sembra quasi diventare un organo di informazione ufficiale e di parte piuttosto che un notiziario imparziale. Sono scelte editoriali. E sono segni di come vanno le cose a Montegranaro.

Luca Craia

mercoledì 23 aprile 2014

La violenza nella rete e i poveri di spirito.



Sono anni che utilizzo il web e i social network per comunicare eppure ancora mi stupisco di come i comportamenti in questo contesto devino dalla normalità per virare verso una forma di violenza che è verbale solo per il fatto che non può diventare fisica. Mi capita spessissimo che le cose che io pubblico, che non sono altro che riflessioni personali, ragionamenti che condivido e che non hanno la minima pretesa di essere interpretate né sentite da parte mia come assiomi indiscutibili, vengano commentate con parole offensive e con attacchi personali. Molto spesso questi commenti avvengono in forma anonima ma, quand’anche non lo sono, evidenziano come chi li scrive si consideri autorizzato a qualsiasi eccesso in quanto in rete.
Ecco, il concetto di rete, se ci mette tutti sullo stesso piano, se equilibra i livelli sociali e abbatte le barriere di distanza e di censo, nello stesso tempo fornisce la possibilità di travalicare le norme del normale convivere civile e autorizza, o illude di essere autorizzati, al turpiloquio e all’offesa gratuita. Così leggiamo sproloqui di violenza inaudita nelle pagine di politici, giornalisti e personaggi pubblici e così anche il comune mortale che si diletta a scrivere le proprie riflessioni deve subire gli attacchi di chi, incapace di una normale discussione, si sente ben protetto dallo schermo del computer o del telefono per poter, in una sorta di immunità mediatica, dire cose che, nella vita quotidiana e nel rapporto normale, fisico, tra persone, mai si permetterebbe.
È il risvolto negativo della facilitazione nelle comunicazioni fornita dal web. Purtroppo il soggetto più debole, quello intellettualmente meno attrezzato, quello sfornito di bastevole carattere per calarsi in una discussione costruttiva, nella realtà virtuale fa quello che nella vita reale mai farebbe: offende, ferisce, minaccia. E spesso nemmeno si assume la responsabilità di quello che dice, calandosi nell’anonimato, o semplicemente convinto che, con un colpo di mouse, si possa rimediare, cancellare, resettare.

Luca Craia

sabato 19 aprile 2014

La Sutor verso il naufragio. Un patrimonio che si perde.



Quando parla d’altro no, ma quando si occupa di basket e, nella fattispecie, della Sutor a Raffaele Vitali do credito perché di Sutor ci capisce davvero. Così, leggendo il suo editoriale sull’argomento, capisco che forse siamo davvero alla frutta per la storica squadra di pallacanestro montegranarese. Finiti i soldi ma, soprattutto, finita la passione. I Montegranaresi, dopo anni di pressanti richieste di denaro, denaro finito in chissà quali rivoli e scorso via senza quasi lasciare traccia, si sono stancati, disinnamorati, si sono accorti che non è più cosa. E questo, forse, segnerà la fine di quello che è, comunque, un patrimonio cittadino.
Si è evidentemente voluto fare il passo più lungo della gamba. Si è sopravvalutata la potenzialità di un territorio che, seppur ricco, non può può permettersi una squadra di serie A. I nostri imprenditori, che pure hanno dato tanto negli anni, oggi sono alle prese con problemi più seri di un pallone arancione, e non possono più sostenere la gestione di una squadra che, comunque, accusa una certa allegrezza e leggerezza. Montegranaro ha dato tanto, anche quando era palese che la squadra stava andando via, che non era più nostra. La Sutor ha chiesto e ottenuto tanto, monopolizzando ogni tipo di impegno economico della cittadinanza.
Ci è costato molto in termini sociali ed economici, a cominciare dagli investimenti sbagliati della politica, testimoniati dal rudere di quello che avrebbe dovuto essere il nostro palasport, passando per il sostegno economico dato dal Comune annualmente sottraendolo ad altre e più urgenti necessità, per finire all’impegno di ogni singolo tifoso che ha tirato fuori di tasca per sostenere un progetto che oggi sembra destinato a naufragare salvo miracoli. Forse sarebbe stato meglio volare più bassi, accontentarsi di una militanza in categorie appena minori, piuttosto che dover rinunciare alla squadra storica della città. Ma si sa, l’ambizione non ha freni, e quando questa viene cavalcata per altri fini meno nobili, sia economici che politici, i risultati non possono che essere quelli che vediamo. Speriamo in buone notizie future da parte del buon Vitali. In fatto positivo, intanto, è che questa campagna elettorale non vedrà le solite promesse ridondanti sulla Sutor.

Luca Craia

Il quinto candidato ufficiale apre la quaresima elettorale di sangue



Sta per finire questo fine settimana di passione per la politica montegranarese. Finisce dopo una Via Crucis dove erano presenti tutti i rappresentanti delle liste in lizza per governare il paese a scarpinare affannosamente, divisi nei propri specifici capannelli, dietro agli altoparlanti oranti, tutti pii e devoti almeno una volta ogni cinque anni. Magari erano lì a pregare perché il plurisindaco siderale non si candidasse e invece, incredibile ma vero, oggi questi ci sconvolge ogni dogma di fede annunciando che sì, sarà lui a capitanare la compagine dei dissidenti e sarà lui, sbalordite gente, a vincere le elezioni.
Ora non ci resta che attendere. Attendere che vengano rese note le liste dei candidati, attendere che giunga quel fatidico giorno in cui i Montegranaresi sceglieranno il loro nuovo sindaco. Basso ha ragione: la sfiducia a Gismondi ha rivelato conti che, altrimenti, avremmo ignorato, più o meno. Ma forse li ignoravano anche i dissidenti, visto che, all’epoca, non ne parlarono e se ne dicono edotti, come se sempre l’avessero saputo, solo ora. E sono conti dei quali sono perfettamente e pienamente corresponsabili. Ma la memoria della gente è corta e, da qui a fine maggio, i Montegranaresi sapranno perdonare sia il padre putativo di Gismondi, quel Basso che non necessita di estetista, che il figliol prodigo mai pentito Gismondi, che invece l’estetista lo conosce bene.
Ultimi sprazzi di campagna elettorale che si preannunciano scoppiettanti, ora che il più esperto tra i politici nostrani rompe gli indugi. Sarà un periodo di passione, una nuova quaresima, quella che ci porterà ala voto. Vedremo scorrere il sangue? Sì, ne sono convinto, visti i colpi bassi, le bassezze, la bassa misura dei contenuti cui abbiamo già avuto modo di assistere. E il finale non deluderà: si passerà dalla farsa al grottesco finchè eleggeremo un sindaco che non rappresenterà nessuno.

Luca Craia

Le lengueloghe e la festa del 1 maggio



Nel paesello (questo siamo, nel senso dispregiativo del termine) dove domina la chiacchieretta da bar, dove si fa politica con le maldicenze e campagna elettorale con falsità e ipocrisie, si supera ogni giorno il limite della decenza. Questa volta lo si fa con la fandonia del laghetto inutilizzabile per una fantomatica decisione del Commissario Prefettizio che, per quanto si affanni oggi a smentire sulla stampa, rimarrà sempre con il capro espiatorio di tutte le dicerie strumentali alla politica cittadina.
Si vuole far credere che Montegranaro, senza sindaco, sia una città bloccata, dove non si può più nemmeno fare la festa del 1 maggio. Si vuole far credere che, ad esempio l’anno scorso, sia stato proprio il sindaco a far sì che la festa si facesse, mentre il suo ruolo è stato del tutto marginale se non nullo. Si vuole far credere, e da molto tempo, che senza chi si assuma la responsabilità a Montegranaro non si può organizzare niente e che il Commissario queste responsabilità non vuole prendersele. Giustamente.
Prendersi la responsabilità di mandare al cinema qualche centinaio di persone con la sala non a norma non è fare un atto di generosità ma di irresponsabilità, così come mandare dei tifosi alla partita al vecchio palazzetto che, pare, è privo dei certificati antincendio. Fa bene il commissario a limitare i posti, ha fatto sempre male quel sindaco che, sapendo delle inadempienze, invece di rimediare derogava.
Inventarsi queste storielle in campagna elettorale è meschino, è da menti povere irrispettose delle menti degli elettori, e scandaloso. Lo è anche perché si sa che non c’è smentita che tenga, che quando un concetto si radica nella gente non c’è articolo di giornale che lo possa cancellare. Alcuni montegranaresi lo sanno bene, siamo il paese delle lenguelonge. È vergognoso ma è così.

Luca Craia

venerdì 18 aprile 2014

La violenza nelle manifestazioni. A chi fa comondo?



A me pare strano. Pare davvero strano che, ad ogni manifestazione che si organizzi in Italia capitino disordini più o meno gravi. Pare strano che ci sia così tanta violenza nella gente che, seppure esasperata, diventa talmente stupida da passare sistematicamente dalla ragione al torto solo per il gusto di tirare un petardo addosso alla polizia. No, non riesco a crederci.
Allora mi pare più plausibile un’altra ipotesi, che pure sarebbe pazzesca se fossimo in un Paese normale. Ma il nostro è il Paese delle stragi di Stato impunite, dei servizi segreti deviati, della P2 che forse ancora ci governa. E quindi pensare che dietro ai disordini che puntualmente si verificano ad ogni manifestazione di cittadini ci sia una regia non è fantascienza ma, forse, solo senso della realtà. La violenza neutralizza gli effetti che una manifestazione legittima e pacifica potrebbe avere. Una manifestazione che termina con feriti e teste spaccate dall’una e dall’altra parte disintegra ogni ragione e vanifica ogni giusta pretesa o istanza. Per questo, prima di chiedermi se i manifestanti abbiano perso la ragione o se i poliziotti siano tutti dei pazzi violenti mi viene naturale chiedermi chi abbia davvero un tornaconto nel far spaccare vetrine ai manifestanti.

Luca Craia

Chi paga la campagna elettorale? Pubblicate un rendiconto.



Negli USA è cosa nota che le lobby finanzino partiti e candidati e, una volta concluse le elezioni, poi passino a “riscuotere”. In Italia, invece, assistiamo a campagne elettorali sempre più roboanti e costose e non si sa con esattezza da dove escano i soldi per finanziarle. A Montegranaro vediamo vele, manifesti giganti, merende, porchette e chissà cos’altro avranno ancora in serbo per noi i numerosi candidati sindaco da qui alla fine della campagna elettorale. Credo sia lecito domandarsi chi paga tutto questo, perché tutto questo ha un costo. È lecito perché, anche considerando legittimo, come lo è in America, che gruppi o persone provenienti dal mondo economico possano finanziare questo o quel candidato per poi trovarne vantaggio successivamente, è altrettanto legittimo, anzi, doveroso che il cittadino ne sia informato preventivamente. Per questo propongo a tutti i candidati montegranaresi di rendere pubblico un resoconto di come siano state finanziate le spese sostenute per la campagna elettorale, magari omettendo i nomi dei finanziatori per rispetto della privacy ma indicando la loro eventuale presenza come “donazione privata”. Credo sia una forma di rispetto per il cittadino elettore dovuta e apprezzabile.

Luca Craia

La sicurezza? Prima di tutto è compito del cittadino.



Sul giornale stamane due notizie che apparentemente non hanno nulla in comune ma che chi vive da anni a Montegranaro vede come parte dello stesso problema. Oggi si seppellisce uno dei protagonisti delle cronache criminali cittadine e, contemporaneamente, si apprende di un nuovo ennesimo tentativo di furto ai danni di un locale del centro. A Montegranaro abbiamo un problema di sicurezza, e lo abbiamo da tempo, non da ieri. Solo che ce ne rendiamo conto soltanto quando i giornali riportano fatti di cronaca nera. E giù a invocare sicurezza, controllo, vigilanza da parte degli organi preposti. Sacrosanto.
Ma i Carabinieri stanno già facendo il massimo, la Polizia Municipale anche di più, considerando lo scarso organico a disposizione. Ciononostante la città è sempre più in mano a bulli, lestofanti, criminali. Prima il Campo dei Tigli, zona quasi offlimit se non si vuole rischiare, specie nei giorni infrasettimanali o di notte. Ora sembra che anche il giardino di Piazza Mazzini stia diventando luogo di ritrovo per individui poco raccomandabili.
Eppure far tornare “pulita” Montegranaro è semplice. Ma non tocca ai Carabinieri o alla Polizia Municipale, almeno non solo a loro. Il primo ruolo, quello più importante, spetta ai cittadini di Montegranaro che debbono riprendersi la loro città. Debbono cercare di viverla, di occuparne gli spazi. Debbono smettere di passare il fine settimana nei centri commerciali. Debbono tornare in piazza, in viale Gramsci. Debbono invitare i propri figli ad andare a giocare al Campo dei Tigli, debbono andare a passeggio dietro le mura. Se i Montegranaresi torneranno a Montegranaro gran parte del problema sarebbe risolto. E la politica, in tutto questo, ha un ruolo fondamentale. Deve incentivare le attività al centro della città, deve promuovere iniziative, aiutare le associazioni, sostenere i commercianti. Poi anche le forze dell’ordine dovranno fare la loro parte. Ma la soluzione passa attraverso la società civile.

Luca Craia

giovedì 17 aprile 2014

Nuova petizione per l’impalcatura sempiterna



È stata protocollata stamattina presso il Comune di Montegranaro, e contemporaneamente è stata inviata per raccomandata al proprietario dell’immobile, una petizione popolare sottoscritta da una trentina di cittadini montegranaresi per sollecitare interventi urgenti sulla famosa casa con l’impalcatura di via Don Minzoni. Lo stabile, lo ricordo ancora una volta, è oggetto di numerose ordinanze di messa in sicurezza a partire dall’ormai lontano 2001, quando fu eretta un’impalcatura a protezione dei passanti. L’impalcatura è ancora lì e lo stabile continua a deperire in quanto, nel frattempo, nessun intervento è stato posto in essere. L’impalcatura, intanto, sta diventando più pericola dello stabile stesso.
I sottoscrittori della petizione richiedo che si intervenga con urgenza sia per scongiurare i pericoli derivanti dalla struttura e dai puntelli (immaginiamo cosa potrebbe accadere se una vettura in transito urtasse l’impalcatura rimanendoci sotto), sia perché la presenza di un rudere così degradato e pericoloso (uno dei tanti) crea un danno economico compromettendo il valore immobiliare delle case circostanti. È per questo che i cittadini che hanno firmato la petizione si dicono intenzionati, in mancanza di interventi, a muoversi anche per vie legali, magari promuovendo una class action nei confronti dei responsabili di questa situazione che ormai dura da troppo tempo.

Luca Craia

Basso c’è o non c’è?



Siamo tutti in trepidante attesa di conoscere l’esito finale di quella che sembra sempre più una telenovela piuttosto che una manovra politica. La discesa in campo di Gianni Basso, presunta o auspicata che sia, è comunque, per ora, deludente. Delude perché da un personaggio di tale peso politico e da un uomo con tanta esperienza ci si aspettava una tattica di avvicinamento alla candidatura più concreta ed efficace, anche in considerazione che, a livello di strategia politica, gli uomini e i consiglieri non gli mancano, a cominciare da quel Giancarlo Venanzi che lo affianca e lo consiglia da decenni e dal fedele amico Tappatà. Invece sembra che la linea sia più dettata dalla mentalità coreografica casapaundiana di alcuni membri del suo gruppo e tutto ciò sfiora, quando non lo tocca palesemente, il ridicolo.
Ciò non toglie che Basso possa essere accreditato di un buon successo elettorale, e non si può escludere nemmeno una, per quanto difficile, vittoria. Tutto dipende dalla squadra che presenterà e dalla sua proposta politica. Basso è un uomo che, in vita sua, ha fatto più il sindaco che qualsiasi altra cosa. Vanta un’esperienza amministrativa e politica senza pari dalle nostre parti. È anche l’uomo della Montegranaro da bere, quello della "città giardino", quello che ha sì riempito la città di inutili fontane, di piazze deserte e di scheletri in cemento armato, ma ha anche creato l’unico luogo di incontro del paese, che è viale Gramsci che, prima di lui, era una discarica. Molti ancora lo amano e molti credono il lui. E la sua politica vecchio stampo, ben radicata nella cultura del Partito Socialista craxiano, certamente a Montegranaro aiuta. Quindi stiamo a vedere. Credo possa ottenere risultati impensabili, se solo riuscisse a smettere con le pagliacciate di questi ultimi mesi.

Luca Craia

lunedì 14 aprile 2014

FALLIMENTI E SOGNI - di Annalisa Minutillo



Trascorrono giorni a volte lenti e pigri,altre volte veloci e rapidi come sogni ad occhi aperti.
Mi porto a spasso per il mondo sempre lieta di esserci e di assistere allo spettacolo della vita,sempre sentendomi in armonia con ciò che mi ruota intorno che poi non è niente altro che la vita stessa.
Mi sento fortunata nonostante tutto di essere riuscita a conservare le mie idee,il mio stile di vita,i sorrisi delle persone a cui voglio bene ,gli abbracci silenziosi che riempiono spazi vuoti ma ricchi di parole,gli sguardi intensi e le belle parole che gli amici spendono per me,la gioia di assistere  al risveglio della natura,l’attesa dei  giorni caldi ,il rumore del mare che mi porto dentro e che non abbandonerò mai così come non abbandonerò mai le mie onde che si fondono con quelle emozionali e che arricchiscono il mio sentire,il mio vivere.
Mi porto a spasso in questo mondo mantenendo un incedere sicuro e tranquillo così come fanno le barche quando sanno dopo tanto navigare di avere un porto sicuro su cui attraccare,in cui andare a riposare,lasciando cadere  le paure,le fragilità,facendone  ricchezza,sentendomi finalmente a casa.
Non posso non vedere la piega indegna che qualcuno vorrebbe dare alle nostre vita,così..come un regalo non richiesto che dopo aver scartato non è di tuo gradimento e non sai come fare per farlo capire senza ferire chi ci crede ancora in questo circo,in questa grande scacchiera su cui si muovono e vogliono muoverci come pedine che si lasciano strumentalizzare.
Non posso fare a meno di dirlo che trovo questo “regalo” poco in linea con le mie corde con ciò che sono io e con ciò che mi piacerebbe questo mondo fosse davvero.
Non comprendo come mai questo sia diventato il parco giochi dove si divertono sempre gli stessi loschi figuri a combinare marachelle che il più delle volte restano impunite.
Non posso fare a meno di continuare ad assistere a queste compra /vendite di anime che senza riflettere si accompagnano a chi la combina più grossa ,fieri del loro operato perché si impara che chi commette qualcosa di dannoso di grandi proporzioni trova sempre il modo per farla franca.
Mi piacerebbe poter vedere le persone che hanno strumentalizzato menti deboli e ben disposte a credere in una falsa speranza ritrovarsi a vivere con ciò che viene passato da questo fantomatico stato a chi non ha più lavoro,a chi ha problemi di salute,a chi è diversamente abile,a chi è un pensionato o un esodato,a chi ha fatto di tutto per continuare a tenere aperta una attività che non rende più e  il più delle volte se l’è vista portare via.
Si regalano messaggi agli adolescenti che li fanno sentire inferiori a tutti gli amici se non riescono a possedere le stesse cose che possiedono i loro amici,si fanno passare le persone “tranquille”per “sfigate”e si continua ad esaltare chi alla fine si vede costretto/a a vendersi a persone che potrebbero avere l’età dei loro stessi genitori nella migliore delle ipotesi.
Mi fa realmente schifo pensare a mani rugose,a pance grandi come salvagenti che si appropriano di corpi giovani  solo perché non riescono a permettersi relazioni sane con persone della loro età.
Non sopporto questa squallida mercificazione di sentimenti,non mi piace la perdita dell’ingenuità a scapito della libertà individuale,non mi piace l’arroganza e la tracotanza di persone che vanno in giro mascherate  da personaggi di grande moralità e prestigio e vederli scappare come fanno i topi nelle fogne quando vi sono delle responsabilità da onorare.
Non capisco come possa accadere che vi siano ancora tante persone senza casa,costrette ad occupare  spazi per trasformarli in dimore  che di casa non hanno neanche l’idea ma perlomeno assicurano delle mura che danno un minimo di riparo.
Non comprendo come si faccia a scegliere una professione come l’insegnante,l’infermiere,mestieri nobili dove c’è per prima cosa da tenere presente l’educazione,la formazione  dello studente e la cura,il rispetto per la vita ,il conforto nel momento del bisogno dell’ammalato e poi ridursi a carnefici di pensieri e di corpi ed anime ,picchiando,riempiendo di parole e di offese i deboli e queste persone che fanno le forti con le persone deboli e poi sono deboli con le persone forti mi fanno realmente pena.
Molte ,troppe le persone in attesa di un sorriso,di un abbraccio,ma anche di un reddito,di un lavoro,di potersi sentire ancora degne della loro vita ,molte troppe persone che non hanno scelto di ritrovarsi in una situazione così ma il più delle volte vengono solo ignorate a scapito del gossip del momento,del ribaltone politico che quotidianamente ci assilla e nessuno muove un dito,nessuno..
Persone caricate e picchiate ancora una volta sempre per le stesse motivazioni assurde:si pretende di far tacere chi non riesce più a viverci in modo in un mondo così quindi si sollevano manganelli,si picchia,non si guarda chi si ha di fronte ,non importa che si tratti di Roma,Torino,Milano si picchia e si mette a tacere ,si dimostra che non si può dimostrare i fallimenti di una generazione che ha davvero stancato e deluso fortemente.
Tutti in fila per benino senza fare confusione,tutti a farsi svuotare le teste,a rimbambirsi davanti alla scatola magica che propone ciò che vuole,tutti a leggere quotidiani di parte e  poco obiettivi,tutti a fare i bravi altrimenti si viene giudicati male da chi non dovrebbe neanche parlare..
Ci muoviamo in uno scenario dove il più pulito ha la rogna!
Inquisiti,fuggiaschi,condannati,latitanti,tutti concentrati a scambiarsi donne,favori,soldi,divertimenti e le nostre barche continuano a sfidare le onde sollevate da tanto cattivo vivere,sicure che non si daranno per vinte perché una cosa è certa :l’amore lo cambierà questo mondo!
L’esercito dei sognatori lo salverà questo mondo ed abbiamo tutto il modo per poterlo mettere in pratica il nostro dissenso,possiamo cercare di portare disponibilità e aiuto la dove chi dovrebbe farlo non lo fa,possiamo ignorare questi personaggi di dubbia moralità e riprenderci in mano le nostre vite,possiamo tornare a credere in ciò che siamo e non in quello che vorrebbero farci diventare e non lo capisco perché quest’onda di amore si stia dando per vinta quando avrebbe tutta la forza per sollevarsi possente ed azzerare con questo sistema che non ci sta portando a nulla di buono.
Impariamo dalla natura e dalla sua forza,impariamo dai fiori che riescono a crescere anche in piccole fessure dimenticate.
Non dimentichiamo la volontà,non dimentichiamo quanto siano forti le donne,non dimentichiamo quanto possiamo fare se solo ci crediamo,non dimentichiamo che troppo spesso si sorvola sulle ragioni ma si è abili a mostrare le armi di chi protesta a discapito di quelle che vengono usate  molto fortemente e senza ritegno.
Riuscire a ribellarsi ad alcune cose rende le persone vive e insegna a combattere per difendere se stessi,gli altri e le proprie idee,insegna a non perdersi i d’animo e da mantenere sempre viva la speranza di poterlo realmente abitare un mondo migliore facendo qualcosa per non vederlo distruggere e restare inermi anche se il disorientamento è molto .
Dovremmo smettere di essere preoccupati solo di fare bella figura e dovremmo iniziare ad essere preoccupati di essere persone migliori,belle persone perché è questo che può fare la differenza.
Dovremmo non smettere di credere in un mondo a colori ,di dare speranze e di darci una possibilità perché non ci sto e non ci voglio stare a lasciarmi radere al suolo da chi non mi rappresenta e mai mi rappresenterà!
Quando stiamo per dare delle risposte la vita ci cambia le domande ma alcune cose resteranno sempre presenti in chi  continua a guardare la vita ed alla vita con la stessa voglia di dare una direzione  ai sogni.
Cosa costa tentare? Per anni ci hanno ingannato le persone……se per una volta ci dovessero tradire i sogni  non sarebbe così grave ci renderebbe solo un pochino più fieri di noi e di come siamo e ne varrebbe la pena forse.


La squadra di Gismondi



Squadra notevole quella di Gismondi: bei nomi nuovi, tutti rispettabili, molte novità interessanti. È una squadra che può vincere, anche perché la strategia appare molto chiara: non si fa leva sulla proposta (che, da quel che è trapelato, sembra molto debole) ma sul peso sociale. Infatti molti nomi sono rampolli di personaggi noti, altri provengono dal mondo dell’associazionismo e possono giovarsi della notorietà ottenuta in questo campo. Sulla qualità umana non posso parlare perché ne conosco solo alcuni; la vedremo, se vinceranno.
Sui nomi degli ex amministratori riproposti, nei quali figura riconfermata tutta la vecchia squadra di governo, qualche perplessità mi viene da esprimerla. Anche qui non sulla qualità umana (ad esempio stimo tantissimo La Porta, con il quale ho avuto modo di collaborare proficuamente), ma sull’idea di continuità di un’azione che non ha prodotto risultati apprezzabili.
Un’ultima considerazione: Gastone è per me un amico e una persona che apprezzo molto, non l’ho mai nascosto e non ho cambiato idea nei suoi confronti. Ha un grande difetto, che gli ho sempre rimproverato: non è accorto nella scelta di chi gli sta vicino. Alcuni personaggi, elettoralmente parlando, possono portare apparentemente vantaggi che vengono annullati dal loro modo di agire e di rapportarsi con gli altri, in particolare con chi manifesta idee diverse.

Luca Craia

domenica 13 aprile 2014

Le buone idee di Gas


Caspita! Ne hanno davvero tante di idee gli uomini del Gas: riqualificazioni, risistemazioni, completamenti di incompiute. Bello! Ci mancavano delle buone idee. Mi piace molto, ad esempio, il progetto di far diventare l’ortobotanico della Croce una piscina (un po’ lo è già, per via delle enormi pozzanghere), una palestra e, sul tetto, attività commerciali (ovviamente da portare via dal centro città, si capisce). Mi piace l’idea del velodromo, che ci toglierà dalle strade quegli importuni ciclisti. Mi piace quella della pista da skateboard, viste le migliaia di appassionati montegranaresi di questo particolare mezzo di locomozione. Fantastica la proposta di venderci Palazzo Francescani, magari per farlo abbattere e costruire un centro commerciale o, chissà, un hangar per l’astronave di Basso. Poi coi soldi ci aggiustiamo il Comune. Meno male. Tante, tante buone idee. La domanda, però, per quanto sciocca, viene da sé: come mai non vi sono venute prima? C’eravate voi a governare fino a sei mesi fa….

Luca Craia

venerdì 11 aprile 2014

Chi pulisce il Campo dei Tigli per Gismondi?








Che il Campo dei Tigli avesse bisogno di una bella ripulita pare evidente, ma che tale ripulita venga data proprio a ridosso della grande festa elettorale voluta dal Comitato che sostiene l’ex Sindaco Gismondi è, diciamo, curioso. Lo hanno notato quelli di Guardiamo Avanti, il movimento che sostiene la candidatura di Giovanni Mariani, e lo hanno sottolineato, con tanto di foto, sulla loro pagina Facebook. Onestamente non so dar loro torto.
 
Certamente gli uomini di Gismondi avranno chiesto di ripulire il campetto da basket che ospita la tensostruttura che sarà teatro della festa di domani e, visto che di sporco ce n’era davvero, almeno a giudicare dall’Ape Piaggio carica di sozzume e dalle palettate di sporcizia a terra fotografate dagli uomini di Mariani, la richiesta è stata accolta. Solo che lo sporco non manca in nessuna zona del paese, per cui mi pare quantomeno lecito domandarsi perché ci si sia concentrati proprio lì.
 
Non voglio parlare di uso personale di personale pubblico, ma ricordo alcuni episodi del passato che fanno pensare, come ad esempio quando Lucentini, ormai non più assessore alla cultura, continuava a gestire la pagina Facebook dell’assessorato come se ancora lo fosse, o come, sempre ad esempio, una fontanella restaurata da una nota associazione (che appare molto vicina alla lista Gismondi) sia stata realizzata anche grazie all’ausilio di un muratore stipendiato dal Comune. Questo per dire che, da noi, il confine tra il pubblico e il privato è molto sottile. È anche noto che, se vuoi parlare con l’ex Sindaco o qualche ex assessore, li trovi con molta facilità in giro per piazza Mazzini se non dentro qualche ufficio comunale. Liberi di starci, per carità. Ma se a pulire il Campo dei Tigli avessero provveduto da soli avrebbero certamente fatto più bella figura. Questione di opportunità e sensibilità.

Luca Craia

mercoledì 9 aprile 2014

La cultura montegranarese merita di essere prioritaria.



L’assessorato alla cultura di un comune come il nostro dovrebbe avere un ruolo chiave nella politica cittadina. La cultura, infatti, può e deve diventare non solo motivo di accrescimento e arricchimento dell’individuo ma anche volano di nuove e alternative forme di economia. Purtroppo, nell’ultimo quinquennio, l’assessorato non ha svolto affatto il suo ruolo relegando l’universo della cultura in un angolo dove le tante, forse troppe, associazioni culturali sgomitano per riuscire a fare qualcosa di buono e, talvolta, per ricavarsi un po’ di visibilità individuale. Il motivo è stato, nella prima parte della consiliatura, la presenza di un assessore in tutt’altre faccende affaccendato, il quale, ricoprendo cariche istituzionali prestigiose a livello territoriale, mai si è occupato delle vicende legate alla sua delega. Una volta sostituito l’assessore in questione per inconferibilità della carica si sperava di avere maggiore dinamicità ma le speranze sono state deluse non perché il nuovo assessore non si occupasse delle questioni legate al suo ufficio quanto perché lo stesso aveva un concetto di cultura piuttosto sui generis, in cui, ad esempio, si è reputato momento culturalmente fondamentale una cena in piazza che è stata addirittura parzialmente finanziata dal Comune (con soldi pubblici) nonostante la stessa fosse a pagamento.
Ieri sera si è svolto un incontro tra i candidati della coalizione ormai nota come Lista Stranamore e le associazioni culturali cittadine. Almeno questo è quello che ci si aspettava. Invece all’incontro erano presenti non solo i sodalizi che si occupano di cultura ma anche associazioni cattoliche e sociali. Credo che questo tipo di incontro così allargato sia stato un errore, in quanto le tematiche da approfondire non sono per niente attigue e tutte meritano il rispetto di un trattamento particolare. Mi sarei, quindi, aspettato un incontro separato per ogni tipologia di associazione piuttosto che un calderone nel quale, alla fine, si è assistito al solito esercizio di ipocrisia di chi predica collaborazione ma non ne da, di chi ricama con le parole per dire che non accetta alcun tipo di coordinamento, per finire, piuttosto che parlare di pianificazione della politica sulla cultura, di lampadine fulminate in questa o quell’altra via. Auspico che, qualora la coalizione ospite vinca le elezioni, la cultura subisca un trattamento più rispettoso nella consiliatura a venire.

Luca Craia

lunedì 7 aprile 2014

In partenza la Settimana Colta Provinciale



Si è svolto la scorsa settimana presso la sede della Provincia di Fermo un primo incontro preliminare per l’organizzazione della Settimana Colta Provinciale, iniziativa voluta dall’assessore alla cultura Giuseppe Buondonno, dell'assessore al turismo Guglielmo Massucci e su proposta di Arkeo. In sostanza si tratta di organizzare un periodo di eventi culturali e di aperture di luoghi di interesse storico e artistici in tutto il territorio provinciale grazie al lavoro volontario delle varie associazioni che aderiranno al progetto, rifacendosi all’esperienza avuta lo scorso anno a Montegranaro dove facemmo, sempre su iniziativa di Arkeo, con il coordinamento della Biblioteca Comunale e la collaborazione di diversi sodalizi cittadini, una serie di eventi culturali di alto livello e molto apprezzati, il tutto a costo zero. In realtà l’iniziativa nacque per sopperire al forfeit del Mibac circa la tradizionale Settimana della Cultura.
Alla prima riunione c’è stata una partecipazione discreta di realtà associative nonché quella del Sistema Museo della Provincia. Si delinea fin da ora un evento di grande rilievo e importanza al quale potranno ancora aderire tutte quelle realtà che si vorranno mettere a disposizione. È stata individuata l’ultima settimana del mese di maggio come periodo in cui organizzare la Settimana Colta. A Montegranaro ci muoveremo a breve, con il supporto della Proloco, per coordinare gli eventi sul nostro territorio comunale.

Luca Craia

ET telefono Basso



Sarebbe stato bello se, oltre all’appello ai Montegranaresi di telefonare al loro sindaco ideale per convincerlo a candidarsi, i bassiani ne avessero anche pubblicato il numero. Così tutti i cittadini fiduciosi nelle capacità taumaturgiche (o forse trauma-turgiche) del plurisindaco astrale montegranarese avrebbero potuto esprimere il loro affetto e la loro richiesta di sostegno per la nostra povera città. Chiaramente filtrando le telefonate di chi volesse convincerlo del contrario e, magari, esprimere la propria disapprovazione più o meno coloritamente.
L’ho visto ieri su una panchina, il nostro plurisindaco astrale. Ero tentato di parlargli personalmente, per cercare anche io, nel mio piccolo, di smuovergli l’anima verso una decisione che giovi alla città che lo riporti alla sua guida per rinnovare i fasti degli anni ’80, quando fiorivano fontane in ogni dove, o degli anni 2000, quando spuntavano dal nulla torri siderali e palazzetti dello sport ortobotanici. Volevo convincerlo a scendere in campo, dietro opportuno riscaldamento, per dotare la città di nuove torri, tettoie, avvistamenti ufo e antenne cosmiche. Ma non ho avuto cuore di disturbarlo in quella mattina grigia: era seduto tranquillo a leggere il giornale, coi suoi capelli bianchi mossi dal vento.
Resta il fatto che, con tante dimostrazioni di affetto e stima da parte dei suoi, con tanti accorati appelli sui muri e sui giornali, come faccia Basso a dire di no diventa misterioso, anche in considerazione del suo buon cuore, del quale i suoi stessi amici ci danno ampia testimonianza. Sono certo che cederà e si metterà a disposizione di Montegranano per farla crescere in sapienza e cemento armato.

Luca Craia

sabato 5 aprile 2014

Facciamo un po’ di conti



Sì, facciamo un po’ di conti, visto che, come ben si sa, la matematica non è un’opinione. Allora: a Montegranaro gli elettori sono circa 9.000. Calcoliamo una percentuale di astensionismo intorno al 30%, così, tanto per essere ottimisti. Ne deriva che a votare andranno 6.300 persone che dovranno scegliere il loro sindaco tra cinque liste (salvo ripensamenti dei bassiani). Quindi, in media, ogni lista partirebbe da una base di poco più di 1.200 voti. Cioè, nel caso le preferenze si equivalessero, si potrebbe vincere le elezioni con 1.300 voti. Il 10% della popolazione. Grande rappresentanza democratica.
Ora facciamo un po’ di previsioni, così, tanto per farne, sperando non si offenda nessuno. Poniamo, ad esempio, che Mariani prenda, che ne so, 1000 voti. Poniamo che il Movimento 5 Stelle ne prenda altri 1.000. Poniamo che i bassiani, non ponendo limiti alla provvidenza divina (e alla perseveranza nell’errore da parte di certi diabolici elettori) ne prenda ancora 1.000. Poniamo che, come osservatori ben più preparati di me stanno dicendo da tempo, a battersi per la vittoria in realtà siano Gismondi e la Mancini. Avrebbero da spartirsi 3.300 voti. Poniamo anche come possibile un testa a testa.
Chi vincesse le elezioni lo farebbe con poco più della metà di 3.300 preferenze, cioè con circa 1.700 voti. Circa il 13% della popolazione. In conclusione, chiunque vinca le elezioni rappresenterà un’esigua minoranza dei cittadini. A meno che non annienti gli avversari, cosa che pare piuttosto improbabile. Per cui non avremo da divertirci solo per i prossimi mesi ma anche e soprattutto per i prossimi 5 anni. Auguri Montegranaro.

Luca Craia