mercoledì 11 gennaio 2017

Il Sindacato si sveglia, ma era meglio se restava a dormire



Rigurgito di orgoglio sindacale di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil che improvvisamente si ricorda che, oltre a tutelare gli interessi delle associazioni, corporazioni, cooperative che si occupano di immigrati lucrandoci sopra, oltre a sostenere neanche tanto velatamente i tentativi dei vai governi nazionali di smantellare quel poco che resta dello stato sociale, oltre ad avallare leggi che hanno nel tempo favorito il lavoro nero e massacrato i diritti dei lavoratori (voucher, contratti a progetto, finte partite Iva ecc…), hanno anche degli iscritti con dei diritti sindacali.
Così, in un momento in cui, forse, era più opportuno tenere le bocce ferme vista l’infelicissima fase congiunturale del settore calzatura, eccoli qual che si ricordano dello sciopero e ne indicono uno in concomitanza di Pitti Uomo. È vero che i contratti sono scaduti dal circa dieci mesi, ma è anche vero che quei contratti sono stati siglati dagli stessi sindacati calpestando in moltissimi casi i sacrosanti diritti dei lavoratori, creando i presupposti di cui sopra, con assunzioni a tempo, trucchetti legalizzati e quant’altro, strumenti che poco vantaggio hanno portato agli imprenditori mentre ai lavoratori hanno tolto una larga fetta dei diritti acquisiti negli anni con lotte sindacali vere, fatte con le barricate e non con i briefing tra sindacati e Confindustria.
In verità ci provano ogni tanto, i Sindacati, a dare l’impressione di essere ancora, appunto, sindacati. Ogni anno infatti, in questo periodo, indicono qualche tipo di manifestazione. Per fortuna i lavoratori sono molto più intelligenti di quello che i sindacalisti pensano e puntualmente se ne stracicciano, capendo meglio di chi dovrebbe tutelarli che, in questo momento, è meglio fare gli interessi dell’azienda piuttosto che quelli del sindacato. 

Luca Craia

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