lunedì 27 marzo 2017

Centro storico: il progetto non c’è. C’è solo la speranza.



È uscito lo scorso sabato, sul Corriere Adriatico, un articolo che parla in maniera molto imprecisa di quanto si sta facendo circa il centro storico di Montegranaro. Essendo il giornale in questione molto letto, pur nella consapevolezza di non poter riuscire a raggiungere tante persone quante ne raggiunge il notiziario cartaceo, provo a fare un po’ di chiarezza, per amore di verità ma anche per evitare che convinzioni errate vadano a inficiare il lavoro di anni da parte di cittadini come me e di associazioni che si sono spese per sollecitare interventi sul centro storico.
Il progetto sul centro storico di cui parla l’articolo non esiste. O, meglio, esiste un vecchio progetto che potrebbe fungere da base di partenza per crearne uno nuovo. Si tratta del progetto che Giacomo Beverati, assessore al centro storico, presentò nel 2009 allorché si presentò come candidato sindaco di Montegranaro. Sono passati quasi dieci anni dalla sua stesura, è quindi ragionevole ritenerlo non più attuale, anche se rimane un valido canovaccio sul quale lavorare. Andrebbe anche tenuto presente il progetto fatto redigere da Città Vecchia all’UNICAM qualche anno addietro ma, di questo, purtroppo non si parla. Arkeo, Città Vecchia e il Labirinto hanno proposto di ragionare su entrambi i progetti e, vista la volontà manifesta dell’assessore di coinvolgere anche le associazioni nell’elaborazione progettuale, speriamo di poter ampliare la piattaforma di partenza.
Ma sempre di piattaforma si tratta. Quello che titola il giornale, e che poi ritroviamo nell’articolo, è quantomeno inesatto se non fuorviante. Il progetto è da fare, ed è per questo che l’Amministrazione Comunale ha stanziato 10.000 Euro. Se il progetto già ci fosse, quelli sarebbero soldi sprecati, Per cui vorrei che sia chiaro che il lavoro è ancora tutto da fare, ci vorrà tempo, e speriamo che questo sia davvero un punto di partenza e non la solita mossa propagandistica. Se lo fosse sarebbe una mossa propagandistica piuttosto cara.
                                      
Luca Craia

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