Parlo
spesso, troppo spesso, di integrazione su queste pagine. Lo faccio perché è un
tema fondamentale al giorno d’oggi e, essendo ormai la nostra società
considerabile come multietnica, è importante che l’integrazione sia il più
indolore per tutte le parti coinvolte. Purtroppo, a fronte di un numero
considerevole di stranieri che tentano la strada dell’integrazione o che,
magari, si limitano a un profilo basso in modo da non creare problemi sociali,
esiste quella che mi auguro sia una minoranza che rema in direzione contraria e
che danneggia gli sforzi compiuti per far sì che la multietnicità si realizzi in
maniera costruttiva.
Aprendo i
giornali, troviamo quotidianamente episodi di questo tipo che vedono molto
spesso coinvolti stranieri, in maggioranza magrebini, in episodi di criminalità
o di disordine sociale. Tralasciando le notizie recenti che parlano di droga,
spaccio, prostituzione e quant’altro, alle quali ci stiamo, aimè, abituando, mi
ha molto colpito la notizia riportata da Cronache Fermane che narra le gesta di
due giovani nordafricani che, nell’ansia di offendere, insultare, imbarazzare
il Paese che li ospita e che dà loro un’istruzione, servizi sociali, sussidi e
cure mediche, si sono messi a urinare davanti a un supermercato di Fermo. Lo
hanno fatto in bella vista, in pieno giorno, col chiaro intento di provocare. E
la provocazione ha avuto successo perché c’è stata la reazione di chi,
giustamente, ha giudicato intollerabile il gesto e ha rimproverato i due
teppisti. La controreazione è stata violenta e solo quando si sono resi conto
che la faccenda stava diventando pericolosa per loro, i due imbecilli se la
sono filata.
Episodi di
questo genere non sono affatto rari, e hanno quasi sempre come protagonisti
giovani nordafricani, immigrati di seconda o terza generazione, gente nata in
Italia, che dovrebbe ormai aver superato le barriere per essere integrata.
Invece registriamo ancora e frequentemente questi fatti che sono preoccupanti perché
testimoniano un’alienazione social manifesta che potenzialmente rappresenta un
grave pericolo. Ricordo un episodio simili pochi giorni fa a Montegranaro, dove
un uomo è stato pesantemente e immotivatamente insultato in piazza Mazzini da
due ragazzi magrebini. Anche in questo caso non ci sono state conseguenze
estreme perché l’Italiano non ha reagito. Ma se ci fosse stata reazione, come è
successo, per esempio, a ruoli invertiti, la scorsa estate a Fermo nel
famigerato caso dello scontro tra il Nigeriano e l’Ultras, cosa avrebbero detto
i benpensanti. Come si sarebbe comportato, sempre per esempio, il paladino dell’integrazione,
don Vinicio?
L’integrazione
è difficile, con questi fatti rischia di diventare impossibile. Per scongiurare
episodi gravi come questo, perché si tratta di un episodio grave, è necessario
che la comunità straniera sia protagonista nella condanna e nella repressione
di questi gesti, cosa che, a me, non risulta. Io stesso, probabilmente perché scrivo
queste cose, sono stato insultato da un gruppo di ragazzi magrebini con l’epiteto
“ape ronza di merda”.
Luca
Craia
Nessun commento:
Posta un commento