Il gioco di
parole è fin troppo facile ma non voglio esimermene: nomen omen. L’assessore
regionale marchigiano all’agricoltura, Anna Casini, in quota PD, di casini ne ha fatti
davvero tanti, gestendo l’emergenza terremoto per quello di pertinenza al suo
assessorato in un modo che pensarne uno peggiore è impossibile. Assente,
disinteressata, inefficiente, inadeguata, talmente fuori posto da guadagnarsi
una mozione di sfiducia presentata al Consiglio Regionale da Forza Italia, Lega
nord, Fdi-An, Ap e appoggiata anche dal Movimento 5 Stelle.
In effetti
la mozione non sarebbe stata nemmeno necessaria: in un Paese normale una
persona che combina un tale disastro solitamente si dimette da sola. In Italia
no, la colla data in dotazione a certi detentori di ruoli di potere è talmente forte
da mantenere il sedere attaccato alla sedia tanto saldamente che nemmeno un
terremoto che ha distrutto aree intere e messo in ginocchio la loro economia è
capace di smuoverlo.
Nel caso
della Casini la poltrona è davvero attaccata bene, tanto che la mozione di
sfiducia, come c’era da aspettarsi, non è stata votata nemmeno da tutti i
promotori, essendo assenti dall’aula, durante il voto, diversi Consiglieri di
minoranza. Risultato: la Casini mantiene la fiducia del Consiglio Regionale 16
a 7, vedendo così premiata la sua inoperosità e i risultati disastrosi della
sua gestione. Applausi a tutti.
Luca
Craia
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