giovedì 13 aprile 2017

Corecom-Rai: spazio ai Comuni terremotati. Ma prima occorre ricostruire.

È una buona iniziativa quella del CORECOM Marche e della RAI regionale che propongono spazi televisivi allo scopo di dare voce alle comunità colpite dal sisma per rilanciare se stesse e il proprio territorio. Secondo Cesare Carnaroli, ex sindaco di Fanio e attuale presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni, è importate “rilanciare l'utilizzo pubblico dello spazio destinato ai programmi dell'accesso, dando la possibilità di intervenire ai Comuni del cratere, alla Protezione civile, alle associazioni”, idea che contrasta con i fatti fin qui registrati che, invece, vanno nella direzione della desertificazione delle aree colpite dal terremoto. La realizzazione di una “TV di comunità” che promuova il territorio è un passo importante per riportare alla vita queste zone così danneggiate anche da un punto di visto sociale ed economico. Per attuare il progetto occorrerà stilare un protocollo tra CORECOM e RAI Marche ma, visto che la stessa prassi è stata sperimentata con successo in Umbria, è ragionevole pensare che si possa giungere alla sua attuazione in tempi brevi.
Il problema rimane, però, la ricostruzione che non parte. È impensabile promuovere un territorio che ancora mostra le ferite aperte del sisma, dove ancora non sono state rimosse le macerie e dove alcune arterie principali, vedi la Valnerina, sono ancora interdette al traffico. È anche i soprattutto impensabile ricostruire comunità senza i cittadini e, finchè non si provvederà a riportare a casa gli sfollati, cosa che non pare attuabile prima della fine della prossima estate, ogni altro buon proposito rimarrà soltanto tale. E qui Carnaroli dovrebbe scambiare due parole col suo collega di partito, Luca Ceriscioli.

Luca Craia

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