mercoledì 5 aprile 2017

L’appello tam tam tra gli sfollati: non spostatevi. Il video della protesta. Intanto si ammazza il turismo.



Non spostatevi dalle vostre strutture alberghiere!”. È l’appello che sta girando tra i terremotati ospitati nelle strutture della costa marchigiana. I comitati degli sfollati hanno inviato una diffida alla Regione Marche e alle Prefetture interessate alla questione per evitare il nuovo trasferimento degli sfollati per lasciar posto ai turisti. Se la diffida sortirà l’effetto desiderato come si spera (e sembra ci siano buone speranze), chi è rimasto nella struttura originale potrà restare ma chi si sarà spostato, verso nuove strutture o in autonoma sistemazione, difficilmente ritroverà il proprio posto. È per questo che viene diramato l’appello.
Nel frattempo l’operazione di trasferimento incontra difficoltà nella protesta dei terremotati, documentata nel video che vedetre sotto, girato da Ludvina Cinti e diffuso su Facebook con numerosissime visualizzazioni. È un trattamento disumano, quello riservato agli sfollati. Dopo mesi trascorsi come ospiti in una struttura, dove si sono create o consolidate relazioni sociali fondamentali per la salvaguardia del valore “comunità” che non deve assolutamente essere perso in relazione al ritorno alla normalità, ora il trasferimento diventa traumatico e va a sfaldare questi legami. 

Non è ammissibile che si sposti la gente come merce o come animali, è un comportamento disumano. È anche sintomo di pessima organizzazione in quanto questo testimonia l’errore di programmazione. Se oggi si fosse lavorato correttamente e efficacemente, la gente tornerebbe nei propri paesi, magari nelle SAE, e non dovrebbe essere sballottata in giro per le marche. È evidente che si è fallito o si è voluto fallire. In ogni caso tutto ciò è inaccettabile.
Al danno nei confronti dei terremotati si aggiunge quello alle strutture ospitanti che, in questo modo, rischiano di vedere annullata la stagione turistica con una ricaduta negativa che potrebbe protrarsi per anni. L’economia marchigiana, che molto poggia sul turismo, non può permettersi una simile situazione a serve davvero a poco quanto sta facendo e spendendo l’Assessorato Regionale al Turismo per promuovere un comparto che, contemporaneamente, viene massacrato con situazioni generate dagli stessi amministratori.
Un enorme pastrocchio in cui, a fare le spese, sono uomini e donne che già hanno sofferto e soffrono a causa del terremoto. Ora la politica e la sua disumanità vanno ad aggravare pesantemente la situazione e, nel contempo, disintegra un comparto economico fondamentale per la nostra regione.

Luca Craia

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