martedì 4 aprile 2017

Super spot per il turismo marchigiano. Ma le zone terremotate stanno ferme.

L’iniziativa di Moreno Pieroni, assessore al turismo della Regione Marche, di fare un grande spot promozionale per rilanciare il turismo marchigiano massacrato dalle conseguenze del terremoto, sarebbe un’idea apprezzabile e sostenibile, in un mondo ideale. Ma il nostro, di mondo, ideale proprio non è, anche a causa del pressapochismo, dell’incapacità e, forse, anche della malafede di politici e burocrati nella cui categoria si inserisce, volente o nolente, anche lo stesso Pieroni.
Stride, invece che entusiasmare, la presentazione della campagna pubblicitaria chiamata, senza grande sforzo di fantasia, ViviAmo le Marche. Stride perché, se è vero che le Marche hanno più che mai bisogno di ripartire dopo il crollo verticale delle prenotazioni registrato a seguito del terremoto, pare evidente che non siano pronte, e non perché gli operatori abbiano dormito, ma perché il Governo e la Regione Marche, promotrice dell’iniziativa, hanno fatto del tutto perché tutto rimanesse fermo.
Vogliamo portare i turisti nelle Marche? Abbiamo il caos di dove mettere gli sfollati, che ora sono in quelle strutture che dovranno ospitare i turisti. Abbiamo la zona montana dove ancora non sono state nemmeno portate via le macerie. Abbiamo mezza economia transumante, abbiamo attività commerciali che chiudono sui Sibillini per riaprire sulla costa. Abbiamo intere zone dove non c’è più una popolazione. Tutto questo lo abbiamo a sud. A nord no, a nord sicuramente godranno dei benefici della campagna.
A sud, invece, aspettano iniziative non per portare i turisti ma per tornare alla normalità. Mentre l’assessore fa la sua presentazione a Bit di Milano circondato da Vip, in Valnerina c’è l’arteria principale di collegamento con l’ovest chiusa da mesi in attesa che si capisca cosa si debba fare. Sulla costa ci sono gli sfollati che vengono sbattuti, in lacrime, da una struttura all’altra. In tutto il territorio delle tre province più colpite ancora non sono nemmeno terminati i sopralluoghi.
Vero, bisogna guardare avanti, bisogna investire per il futuro. Ma quale futuro stanno disegnando per i Sibillini, ad Ancona?

Luca Craia

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