Dopo tre anni di nulla assoluto, finalmente inizia a muoversi qualcosa
di concreto per il martoriato centro storico di Montegranaro. Abbiamo già
parlato dei piccoli interventi che si metteranno in campo in tempi brevi (leggiarticolo).
Ma ora si comincia a parlare anche di progettazione, quella progettazione tanto
invocata, da anni, dalle associazioni che hanno posto la problematica del paese
antico tra le proprie priorità e per la quale si sono coordinate per parlare a
voce unica con il Comune. Questa cooperazione tra associazioni sta dando i
primi frutti e questo della progettazione è forse il più importante, anche se
proiettato nel lungo periodo.
È stata appena pubblicata la determina che, di fatto, dà il via alla
ricerca del soggetto esterno che dovrà occuparsi di questa fase, analizzando la
questione “centro storico” sotto tutte le sue sfaccettature, dal fondamentale
recupero strutturale agli aspetti sociali passando attraverso quello economico
legato al commercio e al turismo. Si tratta di un lavoro complesso per il quale
sono stati stanziati complessivamente 11.500 Euro spalmati in tre anni.
Va dato atto all’assessore Beverati di aver mantenuto l’impegno, per
quanto stiamo parlando di un investimento piccolo e ci si sarebbe potuto aspettare
molto di più ma intanto si comincia, e non è poco. Progettare è fondamentale perché
intervenire senza progetto e senza una visione di insieme è inutile e
potenzialmente dannoso. Quindi il fatto è, comunque, molto positivo.
Il ruolo di Arkeo, Città Vecchia e Labirinto, in questa fase e in quelle successive, è
e deve essere fondamentale, sia per collaborare col soggetto attuatore del
progetto e con l’assessorato, sia per controllare l’avanzamento dei lavori. Ma
c’è un altro aspetto sul quale le associazioni hanno lavorato intensamente fino
a oggi e sul quale devono insistere e, per quanto possibile, aumentare l’impegno:
si tratta di far passare il concetto che il centro storico è un bene comune, è
un patrimonio dell’intera città di Montegranaro e non soltanto un problema per
chi vi risiede. È un compito gravoso e complesso ma, dopo anni di lavoro in
questo senso, mi sento di poter dire che si sono già ottenuti risultati
importanti. Ma occorre insistere, perché questo passaggio culturale è
imprescindibile. Bene quindi, ma il lavoro da fare è ancora tanto.
Luca Craia
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