È stato un brutto periodo, quello che va dallo scorso agosto a oggi,
per il turismo della nostra zona. Nella fattispecie, a Montegranaro, dove Arkeo
opera da anni per portare turisti ottenendo risultati più che gratificanti, si
è registrata una flessione delle visite nettissima che ci ha fatto chiedere
addirittura se valesse la pena continuare ad andare avanti. Abbiamo deciso di
tenere duro e abbiamo fatto bene.
Se durante le aperture mensili programmate di Sant’Ugo, fino a un paio
di mesi fa, avevamo un numero di visitatori inferiori anche del 60/70% rispetto
allo stesso periodo dell’anno scorso, nelle ultime registriamo un ritorno
sostanziale verso la normalità, In particolare ieri abbiamo avuto un flusso di
visitatori sostenuto e continuo e questo ci ha rincuorati e inorgogliti, perché
i nostri sforzi sono stati premiati.
Tanta gente a Sant’Ugo nonostante il maltempo, nonostante sul
territorio ci fossero numerosissime iniziative che richiamavano gente,
nonostante la paura del terremoto e la chiusura di gran parte delle strutture
appetibili dal turismo culturale al quale facciamo riferimento. In effetti è
proprio questa la motivazione della flessione delle visite: il visitatore in
genere programma un tour di una giornata e vi include anche i siti montegranaresi;
ma la maggior parte dei siti, compresi quelli montegranaresi, è chiusa a causa
del terremoto, causando giocoforza un calo di interesse da parte del turista
culturale.
Ieri abbiamo avuto un segnale che va nella direzione opposta:
visitatori da tutte le Marche venuti appositamente per Sant’Ugo, informati
tramite i nostri canali. E ricominciano ad arrivare prenotazioni per visite
private. Tutto questo premia il nostro impegno e ci sprona a proseguire,
nonostante tutto.
Luca Craia
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