In un momento in cui i più ricchi di Milano, o i figli dei più ricchi,
sfilano a favore dell’accoglienza verso lo straniero, sottointendendo, con
questa manifestazione, un’accusa verso gli altri Italiani, quelli che non
sfilano e che qualche distinguo lo farebbero volentieri, di razzismo o
intolleranza, vorrei schierarmi anche io cercando un posto tra le opposte
fazioni. Faccio sempre fatica a schierarmi da una parte precisa perché ho il
brutto vizio di ragionare con la mia testa e questo comporta, prima di ogni
altra cosa, il rigetto dei concetti espressi per slogan, soprattutto quando lo
slogan sostituisce il concetto. Provo, quindi, a dire la mia modesta opinione.
Io sono per l’accoglienza, e su questo non ci sono dubbi. Sono per l’accoglienza
di chi ha bisogno, chi viene da noi perché, altrimenti, la sua vita nel suo
Paese di origine sarebbe un inferno. Sono per l’accoglienza di chi viene da noi
a crearsi un futuro ma lo vuole fare in maniera lecita, senza interferire con
quello degli altri. Sono per l’accoglienza di chi viene da noi con rispetto,
sapendo che entra in casa di altri, di altri che lo accolgono, appunto, e gli
mettono a disposizione la loro casa a patto che non si rompa nulla e si
rispettino le regole della casa. Sono per l’accoglienza di chi viene da noi con
le sue tradizione e la sua cultura ma non vuole che io cambi le mie tradizioni
e la mia cultura in funzione delle sue, ma sa che, casomai, dovrà essere lui ad
adattarsi alle mie.
Sono per l’accoglienza di chi viene per fare la sua parte, non per
usufruire di meccanismi sociali preesistenti senza nulla dare, magari tenendo
la residenza in Italia e mantenendo i benefici che questo comporta ma lavorando
in Germania, dove si guadagna di più, per fare un esempio. Sono per l’accoglienza
di chi viene da noi e paga le tasse, di chi viene da noi e lavora onestamente,
di chi viene da noi e commercia legalmente.
Non mi piace prendere una coltellata. Non mi piace né se a darmela è
un Italiano né se è uno straniero. Ma sono contrario ad accogliere chi viene in
Italia per accoltellarmi, derubarmi, spacciare la droga ai giovani, fare risse,
ubriacarsi e spaccare tutto, violentare le donne, truffare lo Stato. Gli
Italiani che già fanno queste cose non possiamo, purtroppo, mandarli altrove.
Ma quelli che vengono in Italia per fare queste cose possiamo rifiutarli.
Sono per l’accoglienza di chi mi rispetta. Sono per l’accoglienza di chi
non muta gli equilibri sociali. Sono per l’accoglienza di altri esseri umani
coi quali avere un rapporto di reciproco rispetto dove però sia chiaro che sono
loro che sono venuti da me e non viceversa. Chissà se, tra quelli che sfilavano
a Milano, qualcuno la pensa come me?
Luca Craia
Rissa alla stazione di Civitanova Marche - fonte Picchio News
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