lunedì 22 maggio 2017

Io sono per l’accoglienza



In un momento in cui i più ricchi di Milano, o i figli dei più ricchi, sfilano a favore dell’accoglienza verso lo straniero, sottointendendo, con questa manifestazione, un’accusa verso gli altri Italiani, quelli che non sfilano e che qualche distinguo lo farebbero volentieri, di razzismo o intolleranza, vorrei schierarmi anche io cercando un posto tra le opposte fazioni. Faccio sempre fatica a schierarmi da una parte precisa perché ho il brutto vizio di ragionare con la mia testa e questo comporta, prima di ogni altra cosa, il rigetto dei concetti espressi per slogan, soprattutto quando lo slogan sostituisce il concetto. Provo, quindi, a dire la mia modesta opinione.
Io sono per l’accoglienza, e su questo non ci sono dubbi. Sono per l’accoglienza di chi ha bisogno, chi viene da noi perché, altrimenti, la sua vita nel suo Paese di origine sarebbe un inferno. Sono per l’accoglienza di chi viene da noi a crearsi un futuro ma lo vuole fare in maniera lecita, senza interferire con quello degli altri. Sono per l’accoglienza di chi viene da noi con rispetto, sapendo che entra in casa di altri, di altri che lo accolgono, appunto, e gli mettono a disposizione la loro casa a patto che non si rompa nulla e si rispettino le regole della casa. Sono per l’accoglienza di chi viene da noi con le sue tradizione e la sua cultura ma non vuole che io cambi le mie tradizioni e la mia cultura in funzione delle sue, ma sa che, casomai, dovrà essere lui ad adattarsi alle mie.
Sono per l’accoglienza di chi viene per fare la sua parte, non per usufruire di meccanismi sociali preesistenti senza nulla dare, magari tenendo la residenza in Italia e mantenendo i benefici che questo comporta ma lavorando in Germania, dove si guadagna di più, per fare un esempio. Sono per l’accoglienza di chi viene da noi e paga le tasse, di chi viene da noi e lavora onestamente, di chi viene da noi e commercia legalmente.
Non mi piace prendere una coltellata. Non mi piace né se a darmela è un Italiano né se è uno straniero. Ma sono contrario ad accogliere chi viene in Italia per accoltellarmi, derubarmi, spacciare la droga ai giovani, fare risse, ubriacarsi e spaccare tutto, violentare le donne, truffare lo Stato. Gli Italiani che già fanno queste cose non possiamo, purtroppo, mandarli altrove. Ma quelli che vengono in Italia per fare queste cose possiamo rifiutarli.
Sono per l’accoglienza di chi mi rispetta. Sono per l’accoglienza di chi non muta gli equilibri sociali. Sono per l’accoglienza di altri esseri umani coi quali avere un rapporto di reciproco rispetto dove però sia chiaro che sono loro che sono venuti da me e non viceversa. Chissà se, tra quelli che sfilavano a Milano, qualcuno la pensa come me?

Luca Craia

Rissa alla stazione di Civitanova Marche - fonte Picchio News

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