Premetto: sono disgustato dalla campagna
denigratoria contro il Presidente della Camera. La considero una persona poco
intelligente e sicuramente inadeguata alla carica, ma l’inventarsene ogni
giorno una nuova solo per deriderla, come l’arcinota bufala di Colpo Grosso che
gira per i social da anni, è veramente vomitevole.
Premetto ancora: sono pienamente d’accordo
sul fatto che l’uso strumentale di false notizie, create ad hoc e messe in rete
col solo scopo di fare disinformazione, oltre che inquadrabile come
circonvenzione di massa di incapaci, sia da ascrivere a qualche altro tipo di
reato.
Fatte queste premesse. inorridisco di
fronte all’ipocrisia della Presidente (non fatemela chiamare presidentessa che
mi si cariano i denti) della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, di fronte al
tema della disinformazione. La signora Boldrini si inalbera e parte, lancia in
resta, per una battaglia in difesa della buona informazione solo ora che è lei
la vittima designata della disinformazione.
L’avrei molto più volentieri vista
combattere seriamente, utilizzando il suo peso istituzionale, per la libertà di stampa e il diritto a una
corretta informazione, battaglia che coinvolgerebbe anche il tema della bufala
che le è tanto caro in quanto vittima designata della stessa, ma che involverebbe
anche e soprattutto l’informazione ufficiale, quella pilotata dal regime, i
telegiornali che danno notizie ritagliate su misura o omettono del tutto di
darne, i quotidiani prezzolati, i giornalisti asserviti, i pubblicatori di
comunicati mascherati da notizie, i cassetti pieni di informazioni da far
scomparire, le domande dei cittadini rimaste per anni senza risposta, l’attacco
indiscriminato del potere nei confronti del dissenso.
La signora Boldrini si fa paladina di
tante battaglie di giustizia, almeno come facciata. Questa volta sta
semplicemente conducendo una battaglia in difesa di se stessa, che è cosa
legittima, ma non approfittando della carica istituzionale che si ricopre.
Luca
Craia
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