Curioso il botta e risposta tra Eros Marilungo, capogruppo al
Consiglio Comunale di Montegranaro per SEL, e il Sindaco Ediana Mancini. Un
dialogo avvenuto in sede di Consiglio e riportato oggi dal Corriere Adriatico.
Si tratta del classico dialogo a senso unico, in cui una delle due parti fa una
domanda e l’altra risponde senza rispondere, uno chiede di matematica e l’altro
risponde di chimica.
Marilungo da tempo sta analizzando l’opera della ditta Onofaro che
gestisce la raccolta differenziata in paese ma che, contrattualmente dovrebbe
fornire diversi servizi accessori, come la pulizia dei bagni pubblici o la
manutenzione delle caditoie. Marilungo afferma, e qui lo possiamo testimoniare
in tanti, che tali servizi accessori non sono mai stati svolti o svolti in
maniera incompleta e insoddisfacente. In particolare il Consigliere di Sel
denuncia la mancata pulizia dei bagni pubblici, rimasti inutilizzabili per
oltre un anno, e l’occlusione della maggior parte delle caditoie.
Per svolgere questi servizi la ditta percepisce un compenso
importante. Complessivamente la Onofaro riceve dal Comune di Montegranaro,
quindi dai suoi cittadini, circa un milione e duecentocinquanta mila euro. Non
sono bruscolini. E sono soldi nostri. Il contratto, in caso di inadempienza,
prevede delle penali. Sono soldi che il Comune risparmierebbe, sono soldi
nostri. E li risparmierebbe giustamente, visto che si è pagato per un servizio
non fornito. Se io pago un imbianchino per imbiancare casa mia e questo
imbianca tutte le pareti meno una, ovviamente quando andrò a pagare decurterò
il lavoro non fatto.
Alla richiesta di applicazione delle penali previste dal contratto,
però, il Sindaco e l’assessore all’ambiente rispondono facendo finta di non
aver capito. Cincischia, il Sindaco, parlando di operai che mancano in Comune (ma
non mancano alla Onofaro), di zone rurali e di senso civico, che è pure un
grosso problema, ma con le caditoie c’entra come i cavoli a merenda. Basso,
invece, parla dell’impopolarità della raccolta differenziata, focalizzando l’attenzione
sulla cosa che lo preoccupa di più, la popolarità, appunto. E conclude con
quella che è forse l’unica risposta reale al quesito di Marilungo: “non si fa
da oggi a domani”. Sbagliato: il contratto prevede che si faccia da oggi a
domani e se la ditta non lo fa deve pagare le penali, anche perché questi soldi
non sono né di Basso né della Mancini: sono soldi nostri ed è giusto che la
ditta venga sanzionata, visto che, con ogni evidenza, il contratto, almeno nel
primo periodo, non è stato rispettato. Se Basso e la Mancini, a casa propria,
si possono permettere di fare i magnanimi, coi soldi pubblico non lo possono
fare. È proprio vietato.
Luca Craia
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