Se ne sono dimenticati tutti, a quanto
pare, ma il 30 ottobre scorso, circa sei mesi fa, la terra ha tremato forte,
qui da noi, tanto forte da fare danni seri anche a Montegranaro, per quanto
infinitamente meno seri di quelli prodotti all’interno del cosiddetto cratere.
Ci sono case lesionate, gente sfollata, e un sacco di edifici pubblici
danneggiati. Qualcuno ricorderà che anche la scuola di Santa Maria era stata
danneggiata e che questo edificio suscita da sempre grandi preoccupazioni per
la sua tenuta strutturale. Lo studio sulla vulnerabilità sismica dello stabile,
unico realizzato a Montegranaro nonostante la legge imponga queste misure
cautelative per tutti gli edifici scolastici, ha lasciato pochi dubbi: l’edificio
è pericoloso. Così, si ricorderà, l’Amministrazione Comunale ha deciso di
predisporre l’adeguamento sismico della scuola, un adeguamento che porterà il
livello di sicurezza a 0.7 che, certamente, non è l’ottimo. Ma almeno si
migliora, di poco ma si migliora. Chi si accontenta gode, anche quando dentro
quella scuola ci sono i propri figli.
I lavori di adeguamento dovrebbero
essere finanziati con fondi regionali. La somma stanziata è di 580.000 Euro, e
pare che sia già stata approvata in Regione. Il Sindaco, Ediana Mancini, il 12
novembre dichiarava: “grazie anche all’assessore Fabrizio Cesetti,
abbiamo avuto la notizia che con il decreto da parte della regione Marche del 2
novembre scorso è stato integrata la graduatoria per intervento di edilizia
scolastica per l’annualità 2016, con l’inserimento di Montegranaro e
Francavilla d’Ete”. Il problema è che, di questi soldi ancora non c’è
traccia. Eppure il Sindaco, sempre il 12 novembre scorso, doveva: “il nostro finanziamento di 580.000 euro è certo e stiamo aspettando che
il Ministero eroghi le risorse per fare la gara di appalto, che dovrà essere
espletata entro fine marzo”. Già, solo che siamo a maggio e ancora non
ci sono notizie.
La scuola finisce tra un mese, l’8 giugno. Se si
devono fare dei lavori, questi andrebbero fatti quando la scuola è chiusa,
quindi durante le vacanze estive. Ma ci sono i tempi di appalto, che sono
lunghi, e già con quelli, partendo da oggi, si arriverebbe a estate inoltrata.
Poi vanno fatti i lavori, e anche quelli richiedono tempo, anche perché non sono
affatto semplici da realizzare: ogni muro tramezzo dovrebbe essere abbattuto e
sostituito con una struttura rinforzata in ferro. Una cosa che non si fa,
immagino, in quindici giorni.
Che vuol dire tutto questo? Secondo me vuol dire che
a settembre i bambini torneranno a scuola nella stessa struttura dove vanno
ora, ossia un edificio con basso livello di sicurezza. Magari al prossimo
terremoto cominceremo di nuovo a preoccuparci.
Luca
Craia
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