La puntata di Ulisse, il seguitissimo programma di Alberto Angela, in
onda questa sera, 6 maggio 2017, tratterà di tesori italiani e del nostro
immenso patrimonio culturale disseminato nei piccoli centri, a volte
dimenticato, troppo spesso non valorizzato e lasciato all’incuria. Angela
visiterà molti dei luoghi dell’Italia centrale colpiti dal recente sisma e
tratterà proprio del recupero e della salvaguardia di questo patrimonio.
Come molte volte ho sostenuto, l’Italia possiede una ricchezza immensa
che non sfrutta, anzi, lascia marcire nei depositi dei musei o in strutture non
fruibili perché non organizzate e ricevere visitatori. Il nostro Paese potrebbe
beneficiare enormemente, da un punto di vista economico, di questo patrimonio
ma continua incredibilmente a non investire lasciando che un comparto che
potrebbe essere primario, come il turismo culturale, diventi di second’ordine.
Del resto è la stessa mentalità degli Italiani a non essere in grado
di comprendere il valore e il potenziale di questo patrimonio. Dopo il terremoto,
quanti Italiani hanno sostenuto e continuano a sostenere che il recupero di
chiese e strutture ecclesiastiche non debba essere prioritario? Questo
evidenzia come non siamo attrezzati per comprendere ciò che questo patrimonio
rappresenta, cioè un’economia reale e potenzialmente immensa che non sfruttiamo
e lasciamo marcire. La cultura e la storia italiana sono custodite in gran
parte in strutture religiose e questo è il nostro patrimonio. Trascurandolo si
butta via una grandissima possibilità di ricchezza.
I beni culturali italiani, oltre quelli noti ed esposti nei musei
principali, sono disseminati in migliaia di piccole strutture, chiese,
conventi, castelli, ville che nessuno cura e mette a disposizione del pubblico.
È un’enorme perdita di denaro, un autentico spreco di risorse. L’ultimo
terremoto, colpendo il centro Italia, cioè una delle zone più ricche di questi
tesori nascosti nei borghi e nei paesini, ha evidenziato quante ricchezze ci
sono nel nostro Paese e come queste siano dimenticate, non conosciute,
abbandonate all’incuria, agli eventi naturali e ai criminali.
Per questo sono molto lieto che Angela se ne occupi. Occorre creare
una coscienza popolare che sappia comprendere quale sia l’enorme potenziale
disseminato nei piccoli centro italiani. Ed è necessario creare una cultura che
sappia prendersene cura e valorizzare questi tesori, sia per la tutela stessa
della nostra cultura, sia per la ricchezza economica che essi possono
rappresentare.
Luca Craia
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