Già appena
insediata, la giunta Mancini ha fatto capire subito la misura con cui valorizza
il lavoro, diminuendo il gettone delle borse lavoro e facendole lavorare quasi
gratis. Poi ha esternalizzato un sacco di servizi, dando incarichi, oltretutto
in maniera molto discrezionale, con compensi ridicoli commisurati al servizio
richiesto. Di poco tempo fa è la notizia dell’accordo per far lavorare gratis i
richiedenti asilo. Oggi apprendiamo del bando per prendere giovani del servizio
civile a lavorare nell’asilo nido. Insomma, per il Comune di Montegranaro, si
lavora gratis o quasi.
Il che,
ragionando superficialmente, non sarebbe male. Si risparmiano i soldi pubblici,
che poi sono soldi nostri, e in un periodo di crisi come questo potrebbe
sembrare una cosa buona. Ma non lo è. Se non si paga il lavoratore, il
lavoratore non ha soldi da spendere. Se il lavoratore non ha soldi da spendere,
non va a fare compere. Se non va a fare compere, il negoziante va in crisi. Se
il negoziante va in crisi, a sua volta non va a far compere. Ed ecco, con una
semplificazione estrema, come si arriva alla situazione miserevole in cui giace
il nostro Paese oggi.
Il Comune
dovrebbe investire nel lavoro e nei lavoratori. Dovrebbe sostenere i propri
cittadini, specie quelli in difficoltà, dando loro, in maniera equa e
trasparente, la possibilità di lavorare e guadagnare. Invece, a quanto pare, si
attua una politica che va in direzione opposto e si plaude a iniziative, come
quella della cooperativa che gestisce i servizi dell’asilo nido che, anziché assumere
personale, occupa chi fa servizio civile. Meno male che c’è la presunta
sinistra a governare.
Luca Craia
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