Non è che mi faccia piacere sbagliare, ma sbaglio e lo faccio anche
spesso. Per questo mi tocca riparare rettificando un’informazione data con un
post su questo blog il 5 giugno scorso. Il quel post parlavo della riparazione
della parete ovest di Palazzo Francescani, a Montegranaro, visibilmente
danneggiata dal terremoto e oggetto di ordinanza sindacale di messa in
sicurezza seguita a precise prescrizioni da parte dei Vigili del Fuoco che ne
hanno riscontrato la pericolosità. Ebbene, non è vero. Non si tratta di
riparazioni ma di una semplice messa in sicurezza.
Il Comune ha, quindi, fatto erigere un’impalcatura sul selciato di
piazza Mazzini per evitare che il muro, crollando malauguratamente, potesse
arrecare danno ai passanti. Ma di riparare non se ne parla. Un bel castello di
tubi innocenti e il problema è risolto. Un po’ come fanno deprecabilmente tanti
privati nel centro storico, installando impalcature per lasciarle lì nei secoli
dei secoli amen. Come l’impalcatura sempiterna di via Don Minzoni, ormai
diventata proverbiale, come tanti altri ponteggi che sono diventati ormai parte
del paesaggio.
Al momento non sappiamo se ci sia o no l’intenzione di riparare il
danno. Quello che sappiamo è che c’è l’impalcatura e ci sarà ancora per un po’.
Sicuramente ci sarà durante il Veregra Street Festival e, sotto questo bel
groviglio di tubi metallici, ci saranno spettacoli e passeranno migliaia di
persone. Il tutto nella speranza che il muro non cada e, se proprio debba
cadere, lo faccia prendendo bene le misure e non superando il limite dell’impalcatura.
In quanto al centro storico, questa storia fornisce grandissima
credibilità al Comune, specie quando si andrà, come sembra, a parole,
intenzionato l’assessore Beverati, a sollecitare i privati perché tolgano le
loro, di impalcature, per sistemare gli stabili. Il Comune, invece, potrà tranquillamente
recintare di tubi rugginosi si suoi palazzi. E, come diceva il saggio Onofrio Del Grillo: io so io e voi non
siete un…
Luca Craia
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