venerdì 23 giugno 2017

Marche senza piano antincendio. Regione sempre più efficiente.



Quando a darti una strigliata in fatto di efficienza è nientepopodimenochè Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione Civile che, in fatto di efficienza, potrebbe tornare tranquillamente all’asilo nido, credo che ci sia quantomeno da farsi un esamino di coscienza. E la strigliata non è su un argomento di poco conto ma su una cosa seria, serissima.
Le estati si fanno sempre più torride e questa, almeno in questi primi giorni, sembra essere più torrida che mai, con una siccità molto severa che sta mettendo a rischio l’ecosistema di tantissimi bacini idrici e il fortissimo rischio di incendi. Del resto quello che è accaduto pochi giorni fa in Portogallo dovrebbe essere un monito sufficiente per chiunque. Invece, nelle Marche, si è in tutt’altre faccende affaccendati tanto da giungere alla fine di un giugno rovente e potenzialmente pericolosissimo, senza un piano antincendio adeguato e, soprattutto, senza mezzi aerei adatti allo spegnimento degli incendi.
Eppure siamo una regione boschiva, specie nella zona già colpita dal terremoto, con grandi spazi ancora, per fortuna, destinati alla macchia. Ciononostante ad Ancona non ci pensano nemmeno di attrezzarsi per combattere un pericolo che sembra tutt’altro che remoto. Siamo in buona compagnia, intendiamoci, perché nemmeno altre amministrazioni regionali del centro Italia, come Abruzzo e Umbria, stanno dormendo sonni beati. E allora Curcio suona la sveglia, anche se, volendo essere precisi, anche Curcio non è che se ne sia accorto presto. E tutto questo spiega molte cose e solleva la solita domanda: ci sono o ci fanno?

Luca Craia

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