Sono già passati quattro anni dal quel 15 giugno del 2013 in cui, in
qualità di Presidente di Arkeo, inaugurai, insieme al Presidente del Lions Club
di Fermo Porto San Giorgio, all’allora Sindaco Gismondi, al Presidente della
CCIAA Di Battista e al Prefetto Zarrilli, il nuovo impianto di illuminazione
della chiesa di Sant’Ugo a Montegranaro realizzato con i fondi di Arkeo e del Lions Club. Un momento che segnò una linea di
demarcazione nella cura e nella riqualificazione del nostro patrimonio
culturale, in quanto, oltre a dare maggior valore al bene più prezioso
sul territorio di Montegranaro, iniziò una nuova era indicando la possibilità
di agire sui beni culturali attraverso fondi privati e di associazioni
piuttosto che attendere invano iniziative pubbliche.
Da quel momento Sant’Ugo acquistò maggiore visibilità, così come il
patrimonio stesso del paese, e questo comportò una crescita di interesse verso
Montegranaro da parte di turisti e appassionati ma anche da parte di personaggi
in cerca di palcoscenici e visibilità. Quello che Arkeo ha dovuto subire da
allora è storia nota, con i tentativi di prendere in mano l’associazione per
farne creature snaturale, tentativi fortunatamente falliti. Quello che è
accaduto ai beni culturali montegranaresi è una storia ancora tutta da
scrivere.
Le iniziative di promozione turistica portate avanti da Arkeo sono
state tante, senza alcun apporto istituzionale, anzi, con lo sforzo incessante
e contrario da parte dell’amministrazione comunale attuale, in primis di Sindaco e Vicesindaco, impegnatissimi
a creare impedimenti e a lavorare sotto per cercare di annichilire il lavoro
dell’associazione. Poi c’è stato il terremoto, che ha congelato il turismo
locale annullando tutti i progressi ottenuti in anni di lavoro.
Ciononostante stiamo ancora lavorando con impegno perché a
Montegranaro venga riconosciuto un ruolo importante come attrattiva turistica e
culturale, non soltanto come mercato di scarpe di ottima qualità. È difficile, perché
il patrimonio montegranarese è di grande valore ma di piccola entità e da solo
non può costituire un’attrattiva sufficientemente forte da convogliare grandi
flussi turistici. Occorre costruire una rete tra istituzioni e operatori, cosa su
cui stiamo lavorando ma, per la quale, non avendo la collaborazione del Comune,
anzi, avendone la sostanziale ostilità, è davvero complicata da realizzare. Ma
teniamo duro.
Intanto l’impegno non cessa. Da stasera siamo ancora a Sant’Ugo,
invece di girare per la festa, a lavorare per Montegranaro. Siamo certi che
otterremo risultati, ne abbiamo già ottenuti di importanti, ma ci vorrà tempo.
Luca Craia
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