Intendiamoci: non c’è mai stato un pubblico da stadio alla Settimana
della Cultura montegranarese, nemmeno quando a organizzarla c’eravamo Enzo
Conti e io, ma quest’anno si è registrato un insuccesso, credo, senza
precedenti, mitigato soltanto dal pubblico presente alle manifestazioni delle
scuole che, oltretutto, rappresentavano la maggior parte degli eventi in
cartellone. Le scuole tirano per forza, tra genitori, nonni e parenti vari, e
riescono a riempire anche il teatro, ma le altre iniziative, per quanto ne so,
sono rimaste roba per pochi, anzi, pochissimi.
Va detto che è stata pessima anche l’organizzazione, con un programma
stilato in fretta e furia in pochissimo tempo e senza alcun tipo di promozione.
Il Comune non ha speso nemmeno i soldi per fare due locandine da far girare per
il paese.
È un peccato, perché la Settimana della Cultura, così come era stata
concepita dopo che il Mibact aveva abbandonato baracca e burattini, era uno
sforzo congiunto di tante associazioni culturali ed era destinata a crescere
nel tempo, mentre oggi, con l’impronta data da Beverati e dai suoi colleghi di
giunta, è diventata un’iniziativa molto sponsorizzata politicamente e portata
avanti dalle solite due o tre associazioni amiche, con qualche eccezione, che
contano molto sulla gratitudine del Comune. È ovvio che, con eventi davvero
poco stimolanti e la continua tendenza a dividere il paese, la cosa non possa
funzionare.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento