Ancora qualcosa di non perfettamente funzionante nella gestione di
Risorgimarche: i punti di ristoro sui luoghi dei concerti. Per garantire
approvvigionamenti di cibo e bevande ai partecipanti ai vari eventi dell’iniziativa
voluta da Neri Marcorè e finanziata dalla Regione Marche, è stato pubblicato un
avviso tramite il quale è stata “data
la possibilità ai produttori e agli artigiani locali di esporre e vendere i
propri prodotti, il tutto in un contesto che vuole valorizzare e
commercializzare le produzioni di eccellenza locali e fungere da volano per una
più rapida e incisiva ripresa economica”.
Il problema è che tale possibilità non è stata, di fatto, data a tutti
in quanto l’avviso non è stato pubblicizzato in maniera capillare, magari
inviandolo direttamente alle aziende potenzialmente interessate, ma è stato
semplicemente esposto sul sito della Confartigianato. In questo modo, oltre a
non aver dato un’auspicabile pubblicità alla lodevolissima iniziativa, si è
escluso dalla partecipazione chiunque non fosse in possesso di una connessione
internet o un computer, e tra i terremotati e facile pensare che ce ne siano.
Inoltre non tutti vanno sul sito di Confartigianato, men che meno i non
associati. E le altre associazioni di categoria sembra non siano state
coinvolte. Infine nemmeno la Confcommercio fa parola dell’iniziativa,
escludendo, in questo modo, le attività puramente commerciali.
Si spera comunque che, almeno e attività esistenti in loco abbiano
avuto la possibilità di lavorare regolarmente, in modo da favorire davvero e in
tempo reale un vantaggio per le aziende in sofferenza per effetto del
terremoto. In ogni caso la gestione del servizio potrebbe essere stata
concepita molto meglio e in maniera più equa e trasparente.
Luca Craia
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