Cominciano, anzi, ricominciano a evidenziare i problemi, i commercianti
di viale Gramsci. Sono quegli stessi commercianti che si opposero al progetto
di “lifting” voluto a ogni costo dal Comune di Montegranaro e, in particolare,
dall’assessore Perugini. Si erano opposti, insieme a tanti cittadini,
raccogliendo oltre mille firme per far desistere l’Amministrazione Mancini da
questo intento, ma non sono stati ascoltati e il progetto è andato avanti.
Un progetto che ha presentato fin da subito evidenti incongruenze,
come se chi lo avesse pensato non avesse mai visto i luoghi che stava
disegnando, e a dimostrarlo è il problema che si manifesta ora con il monumento
del Bersagliere che, a quanto pare, si scopre solo ora che non sia possibile
spostarlo altrove altrimenti si rischierebbe di sbriciolarlo. Ed è lecito domandarsi come mai questa cosa non fosse stata
compresa prima, quando si faceva il progetto.
Il risultato è un marciapiede che non è un marciapiede e non è una
strada, dove non c’è spazio sufficiente per far camminare contemporaneamente i
pedoni e le auto. Il risultato è la mancanza una demarcazione tra la parte
carrabile e quella pedonale, tra l’altro prevista dalla normativa vigente. Il
risultato è la mancanza del percorso tattile per i non vedenti. Il risultato è
un fondo in porfido che non potrà non dare problemi, specie in inverno con le
intemperie. Il risultato è che rimane difficile pensare a come possa funzionare
il tutto quando verrà riaperto al traffico.
E la riapertura al traffico tarda, soprattutto di questo si lamentano
i commercianti guidati da Laura Bisacci. Sono mesi che gli affari sono rallentati
dalla presenza del cantiere e anche oggi che la zona principale del viale è
libera, la situazione non migliora. Questa, forse, è la cosa più grave: non c’è
gente. Sì, quando si fanno eventi il viale si riempie, ma si potevano fare
eventi in piazza e riempire quella, senza spendere 500.000 Euro. Il resto del
tempo il marciapiede è un deserto. A questo punto c’è da chiedersi a cosa sarà servito
questo cospicuo investimento, fatto sottraendo denaro a progetti che,
probabilmente, erano prioritari anche se meno appariscenti. Aspettiamo:
qualcuno, forse, ci risponderà. Si spera senza insultarci come si fa di solito.
Luca Craia
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