Va tutto bene, a Montegranaro. Le risse tra extracomunitari, lo
spaccio della droga, i marocchini che danno di matto e vanno a “protestare”
davanti alla caserma dei Carabinieri sono un’invenzione, uno svago estivo, un sollazzo
da scribacchini. In realtà non succede niente, anzi, succedono solo cose belle:
cinema, teatro, concerti. Succedono solo cose che ci piacciono.
Quelle che non ci piacciono non succedono, non esistono. Quindi, non
rappresentano un problema. Il problema, semmai, è chi ce le racconta, che ci
ricorda che, invece, certe cose accadono eccome. E modificano radicalmente la
vita di questo paese che, fino a poco tempo fa, era un luogo tranquillo e
godibile e oggi è diventato un luogo dove devi stare attento a uscire, a
girare, a frequentare certe zone.
Molto meglio non raccontarle, queste cose. Si rischia di denigrare il
paese, di sputtanare la sua immagine. E chi lo fa va sgridato, redarguito, messo
in punizione, in ginocchio sul granturco. Però, anche se alla fine chi racconta
queste cose, magari, chissà, se ne starà finalmente zitto o si limiterà a
raccontare quanto è bello il marciapiedone di viale Gramsci, queste brutte cose
continueranno ad accadere.
Anzi, se continueremo a far finta che non accadono, a non trovarle tra
i rapporti di forze dell’ordine e volontari, a negarle fino allo sfinimento in coro tutti insieme alè alè, queste brutte cose accadranno
sempre di più perché nessun provvedimento per fare in modo di evitare che
queste cose accadano sarà stato preso. Ma chi può fare in modo che non
accadano nemmeno se ne renedrà nemmeno conto perché, con la testa nella sabbia, non te ne
accorgi di sicuro.
Luca Craia
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