giovedì 24 agosto 2017

Io zitto non ci sto, nemmeno per un giorno.




Non sono io che dovrei stare zitto. Zitti dovrebbero starci tutti quelli che oggi diranno una montagna di falsità, che si metteranno a favore di telecamera, con dietro le spalle le casette consegnate, guarda caso, proprio oggi senza nemmeno che siano ultimate, per far credere all’Italia che va tutto bene, che stiamo lavorando bene, che i risultati si vedono. Zitti dovrebbero starci tutti quelli che hanno insultato i terremotati con i fatti e con le parole, politici, giornalisti, supporter di questo o quel potente di grande o piccola stazza. Loro dovrebbero stare zitti, oggi, non io.
Io parlerò come ho sempre fatto, guarderò quello che sta accadendo e lo commenterò. Rispetterò chi vorrà restare in silenzio ma io non lo farò, perché il mio ossequio per le vittime passa attraverso la denuncia costante e martellante di quanto si sta e non si sta facendo. Il mio rispetto per i morti passa attraverso il mio impegno per i vivi. E non capisco perché dovrei tacere, oggi, mentre lo Stato celebra un disastro politico e amministrativo come una vittoria, mentre i mezzi di comunicazione daranno ancora splendida prova di servilismo.
Gli Italiani devono sapere la verità e questo piccolo, infimo spazio non smetterà un minuto di lottare perché questo accada. C’è molto più bisogno di verità che di silenzio. Stiano zitti i bugiardi, i lestofanti, i furfanti in giacca e cravatta, i servi col microfono in mano, i leccapiedi con la tastiera. Stiano zitti loro, io zitto non ci sto.

Luca Craia

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