Non sono io che dovrei stare zitto. Zitti dovrebbero starci tutti
quelli che oggi diranno una montagna di falsità, che si metteranno a favore di
telecamera, con dietro le spalle le casette consegnate, guarda caso, proprio
oggi senza nemmeno che siano ultimate, per far credere all’Italia che va tutto
bene, che stiamo lavorando bene, che i risultati si vedono. Zitti dovrebbero
starci tutti quelli che hanno insultato i terremotati con i fatti e con le
parole, politici, giornalisti, supporter di questo o quel potente di grande o
piccola stazza. Loro dovrebbero stare zitti, oggi, non io.
Io parlerò come ho sempre fatto, guarderò quello che sta accadendo e
lo commenterò. Rispetterò chi vorrà restare in silenzio ma io non lo farò, perché
il mio ossequio per le vittime passa attraverso la denuncia costante e
martellante di quanto si sta e non si sta facendo. Il mio rispetto per i morti
passa attraverso il mio impegno per i vivi. E non capisco perché dovrei tacere,
oggi, mentre lo Stato celebra un disastro politico e amministrativo come una
vittoria, mentre i mezzi di comunicazione daranno ancora splendida prova di
servilismo.
Gli Italiani devono sapere la verità e questo piccolo, infimo spazio
non smetterà un minuto di lottare perché questo accada. C’è molto più bisogno
di verità che di silenzio. Stiano zitti i bugiardi, i lestofanti, i furfanti in
giacca e cravatta, i servi col microfono in mano, i leccapiedi con la tastiera.
Stiano zitti loro, io zitto non ci sto.
Luca Craia
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