Il terrorismo di matrice islamica è incontrollabile, lo stano
dimostrando i sempre più numerosi attentati che si susseguono in Europa. Gli
attacchi provengono non da cellule terroristiche organizzate ma da singoli o
piccoli gruppi pressochè insospettabili, anche se provenienti da ambienti
potenzialmente pericolosi e, in qualche caso, composti da soggetti noti alle
forze dell’ordine. L’attacco, con le modalità in cui viene attuato in questi
ultimi anni, non è prevedibile. Come difendersi quindi?
Ovviamente non ho la soluzione, ma ritengo che occorra mettere in
campo tutte le misure che possano aiutare a tenere sotto controllo i potenziali
attentatori che, purtroppo, sono inquadrabili in un amplissimo insieme di
soggetti potenzialmente pericolosi, accomunati dalla sola matrice culturale
islamica. È quindi necessario agire sulla presenza di questi soggetti
potenzialmente pericolosi sul suolo occidentale, cercando di diminuirne il
numero pur rispettando i diritti umani e civili.
Il principio su quale muoversi dovrebbe essere semplice: chi è sul
suolo italiano senza una motivazione valida o chi abbia questa motivazione
decaduta per motivi contingenti, non può e non deve restarci. Sto parlando, per
chiarezza, di immigrati economici. Quindi coloro che non hanno un lavoro
stabile, che non hanno una dimora stabile, che non siano qui per altri motivi
certificabili, come lo studio, che non siano in regola con i documenti previsti
e, soprattutto, coloro che abbiano compiuto dei reati dovrebbero essere
condotti fuori dal suolo italiano. Dicendo condotti non intendo certo il
decreto di espulsione ma l’atto fisico di allontanare gli indesiderati dal
Paese.
Diversamente, per i rifugiati politici e i richiedenti asilo, occorre
garantire accoglienza e assistenza. Una società civile non può esimersi dall’accogliere
chi chiede aiuto, Anche qui però occorre agire con la massima fermezza e
serietà, valutando le richieste di asilo con la massima efficienza e in tempi
brevi, espellendo chi non ne abbia diritto e garantendo un’esistenza dignitosa
a chi invece ne abbia. È però indispensabile rivedere le politiche comunitarie
e ridiscutere i patti in essere con gli altri Paesi europei, in quanto l’Italia
non può in alcun modo reggere l’ondata migratoria da sola. È inoltre
imprescindibile combattere ogni influenza criminale sulla gestione dei flussi e
sull’accoglienza dei migranti. In ogni caso, comunque, ritengo che la posizione
dei migranti richiedenti asilo e quelli economici siano distinte e considero la
prima meno pericolosa della seconda.
Luca Craia
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