Siamo talmente abituati, a Montegranaro, a trovare sul giornale
notizie di cronaca più o meno nera con protagonisti cittadini stranieri, per lo
più magrebini o, comunque, di cultura islamica, che quando una mattina non ne
troviamo ci si rimane quasi male. Ma non è detto, forse la notizia non è
trapelata: a Montegranaro, si sa, non tutti i fatti di cronaca finiscono nei rapporti.
Che la situazione sia piuttosto fuori controllo, comunque, è sotto gli occhi di
tutti, anche di chi potrebbe fare qualcosa e non lo fa.
I Carabinieri stanno facendo un lavoro enorme per monitorare il mondo
della piccola (o grande?) criminalità montegranarese; un lavoro enorme perché da
noi non ci facciamo mancare nulla, dagli spacciatori ai ladri, passando per
rapinatori e addirittura palpeggiatori notturni di donne addormentate. Ci sono
pregiudicati, denunciati a piede libero, allegri possessori di decreti di
espulsione che se ne fregano altamente e continuano a fare quello che hanno
sempre fatto. Del resto, avoglia ad arrestare se poi il giudice non convalida l’arresto.
Avoia a emettere decreti di espulsione se nessuno poi espelle fisicamente il
soggetto indesiderato.
E la politica sonnecchia: il vicesindaco tranquillizza tutti col fatto
che con le telecamere riusciamo a individuare qualche autore di crimini, ma non
dice che non riusciamo a evitarli, i crimini, anzi. La politica potrebbe
chiedere interventi più incisivi al Prefetto, potrebbe chiedere alla
magistratura di applicare le sanzioni con maggiore rigidità, potrebbe, per
esempio, effettuare un controllo a tappeto sulle abitazioni, una sorta di
censimento, per capire chi vive dove, quanti clandestini, quanti affitti in
nero a soggetti che non dovrebbero essere qui. Ma ci sono le telecamere e tanto
basta.
La presenza di cittadini stranieri, a Montegranaro, è massiccia. Non
paghi di questo abbiamo anche accolto un certo numero di richiedenti asilo, tra
i quali c’è scappata anche la coltellata, così, tanto per gradire. Con la crisi
economica, questa gente, che prima lavorava e tutto sommato viveva bene, ora
trova altri sistemi per sopravvivere, sistemi non sempre legali. In particolare
le seconde generazioni, cresciute con una mentalità ibrida tra l’islam e l’edonismo
occidentale, non rinunciano al loro stile di vita e si dedicano ad attività che
possano farglielo mantenere se non migliorare, attività che, però, a volte
violano la legge.
A farne le spese sono i cittadini montegranaresi, quelli che, fino a
pochi anni fa, vivevano in un contesto sociale in cui sul giornale il nome del
loro paese non si leggeva quasi mai e mai per fatti di cronaca. C’è un grave
problema di sicurezza, specie nelle ore notturne. Le risse frequentissime
possono coinvolgere un ignaro passante, si potrebbero vedere cose che è meglio
non vedere e subirne le conseguenze, si potrebbe (è accaduto) trovarsi un
marocchino ubriaco nel letto che ti palpeggia, trovarne un altro che ti ruba in
casa o che ti porta via la macchina. Si potrebbe essere insultati perché Italiani,
è successo anche questo. E anche a scrivere di queste cose, io stesso rischio
qualcosa: più di una volta sono stato aggredito, anche solo verbalmente, da
giovani magrebini per quello che scrivo.
Credo che i Montegranaresi abbiano il diritto a vivere con maggiore
sicurezza e lo sforzo dei Carabinieri non è sufficiente se non supportato
istituzionalmente. La situazione è evidentemente grave ed è ora che chi
amministra ne prenda coscienza e cominci a ragionare sul da farsi, magari
istituendo un tavolo cittadino di coordinamento, coinvolgendo la stessa
cittadinanza nel famoso controllo di vicinato promesso ma mai attuato. Certo che, finchè ci si trincera dietro l’alibi
della videosorveglianza che, lo ribadisco, è utilissima ma non risolutiva, i
problemi rimarranno tutti lì. E pure i pericoli per i cittadini.
Luca Craia
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