È nata quasi per caso ma si sta concretizzando e molto probabilmente
si farà: una disputa dialettica tra i sostenitori della teoria di Aquisgrana in
Val di Chienti e i loro avversari. L’idea è nata durante una discussione
relativa al nuovo lavoro letterario del Presidente dell’Associazione San
Claudio, Alberto Morresi, nella quale si è aperta una polemica tra i
sostenitori delle teorie esposte da Morresi e alcuni studiosi che, invece, le ritengono
piuttosto fantasiose.
La discussione, come spesso accade in questi frangenti, si è allargata
coinvolgendo l’intero costrutto sull’Aquisgrana nostrana e le posizioni
generate dagli studi di don Giovanni Carnevale. In particolare due studiosi di
storia locale, Cipriano Cipriani e Augusto Andreoli, hanno contestato, a tratti
in modo piuttosto acceso, diverse asserzioni dei cosiddetti “carolingi”. Al che la mia proposta è stata di creare un’occasione
di approfondimento per le posizioni organizzando una vera e propria eristica
tra le due fazioni per cercare di analizzare entrambe le posizioni e capire chi
abbia torto e chi ragione o, comunque, avere l’occasione per farsi un’idea
ascoltando più campane.
L’idea è stata accolta con entusiasmo da entrambi i lati del campo di
battaglia e mi è stato chiesto di muovermi per organizzare l’evento in campo
neutro a Montegranaro, città che è già stata teatro di numerosi incontri e
dibattiti sul tema, ultimo dei quali il convegno nazionale, onorato dalla presenza dello
stesso don Giovani Carnevale, organizzato da me e Alvise Manni due anni fa. Lo stesso Manni curerà l’organizzazione teorica
della disputa, concordando con le parti i temi da trattare, mentre sarò io a
occuparmi della logistica e dell’organizzazione pratica dell’incontro. Siamo
ancora in fase embrionale ma l’idea è estremamente stimolante.
Mi fa anche piacere poter dare a Montegranaro questa ulteriore
occasione di essere palcoscenico di un pezzo di storia della cultura locale perché,
se riusciremo come spero a organizzare questo evento, sarà sicuramente un
qualcosa di memorabile. Si pensa al tardo autunno, sperando di poter utilizzare
di nuovo l’oratorio di San Giovanni Battista.
Luca Craia
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